MALATTIE DA BORDETELLA PERTUSSIS NELL'UOMO
Acute - Recidivanti - Croniche
Immunologia - Forme Cliniche - Trattamento
Pubblicata su EOS Rivista di immunologia ed immunofarmacologia.
vol XXI - n. 3-4 - 2001- 61-85.
Avendo trovato nel 95,47 % di 92 pazienti con Sclerosi Multipla (SM)
una tossi-infezione da B. Pertussis ( vedi
nota 1 ) e aspettandomi di trovare "negativi"
i pazienti con neuropatie diverse dalla SM, per confronto/verifica ho
ricercato nel siero gli anticorpi antipertosse in quarantuno pazienti
neurologici in cui era stata esclusa la SM [le diagnosi cliniche erano:
Sclerosi Laterale Amiotrofica (34 casi), Sindrome Pseudobulbare, Malattia
del Motoneurone, Distrofia Muscolare Neurogena, Emiparkinson, Tetraparesi
spastica, Sclerosi concentrica di Balò]. In tutti questi pazienti
la RMN aveva escluso la presenza di placche; in due aveva segnalato note
di gliosi. La ricerca degli anticorpi anti-Bordetella, da me richiesta,
è risultata positiva in tutti i casi (vedi
esempio di Referto).
Come si spiegano questi risultati ?
Dalla patologia sperimetale sappiamo che in una data Specie animale (ad
esempio, nei Ratti), l'encefalite allergica sperimentale (EAS), nella
forma considerata modello sperimentale della SM umana, può essere
indotta solo nelle razze con astrociti produttori
di Antigeni-HLA di II classe (ratti Lewis) ( vedi
nota 2 ) ; non si sviluppa nelle razze che hanno gli astrociti
non-produttori di Antigeni-HLA di II classe (Surmolotti, comuni topi di
chiavica). È stato anche visto che anticorpi rivolti contro gli
Antigeni-HLA di II classe inibiscono l'insorgenza dell'EAS ( vedi
nota 2 ) e che molecole di adesione solubili (s-ICAM) si
trovano nella SM, non si trovano nelle neuropatie non-infiammatorie (compresa
la SLA) ( vedi note 3 e 4 ). Queste
osservazioni dimostrano che, nella patogenesi dell'EAS e della SM, l'espressione
degli Antigeni-HLA di II classe da parte degli astrociti e l'espressione
delle molecole di adesione da parte dell'endotelio microvasale hanno ruoli
importanti.
Nell'Uomo, gli astrociti svolgono numerosi ruoli attivi nel mantenimento
della fisiologia cerebrale ( vedi note 2, 5 e
6 );
- contribuiscono al mantenimento dell'integrità
della barriera emato-encefalica (inducono gli endoteli vasali a formare
le giunzioni strette; l'avventizia vasale è costituita dai podociti
degli astrociti);
- hanno una posizione fondamentale nel ciclo metabolico
di tutte le cellule del SNC;
- hanno recettori per quasi tutti i neurotrasmettitori cerebrali;
- hanno sistemi ionici per il trasporto e lo scambio in coppia
di Na e H e di Cl e bicarbonati;
- regolano il bilancio del potassio nello
spazio extracellulare;
- grazie a proteine trasportatrici (ATPasi), essenzialmente
astrocitarie, rimuovono dallo spazio extracellulare il glutammato liberato
dai neuroni nelle sinapsi;
- trasformano il glutammato in glutamina (azione
della glutamina-sintetasi, enzima esclusivamente astrocitario);
- la glutamina (principale precursore di GABA e glutammato) viene poi trasferita ai neuroni,
che con reazione inversa, la trasformano in glutammato;
- assorbono il glucosio dal sangue e lo trasformano in lattato, principale substrato
energetico per i neuroni (che sono incapaci di utilizzare il glucosio);
- sono determinanti nella regolazione della risposta immunitaria cerebrale
(svolgono il compito di Antigen Presenting Cells; in risposta a stimoli
flogogeni producono interleuchina-1; se sono produttori, espongono gli
Antigeni-HLA di II classe e fanno esporre agli endoteli microvasali le
molecole di adesione);
- stimolati da un "fattore solubile neuronale",
regolano il metabolismo del glutammato;
- producono il "fattore neurotrofico
di derivazione gliale, GDNF", che protegge i neuroni dalla degenerazione.
Ricordando che uno stesso ceppo di B. Pertussis produce tossine a seconda
della fase vegetativa (fase-S, con fimbrie; fase-R, senza fimbrie) e a
seconda delle condizioni ambientali (disponibilità di nutrimento;
presenza di ossigeno; temperatura) e tenendo presente che il carattere
tossigeno è variabile e reversibile (modulazione fenotipica) (
vedi note 7, 8 ) ; vediamo l'essenziale
delle principali tossine pertussiche ( vedi note
7 - 13 ) :
L'Haemoagglutinina Filamentosa (HAF), la proteina delle fimbrie, è
il principale fattore di adesione alle ciglia vibratili dell'epitelio
respiratorio e ai neuroepiteli. All'estremità delle fimbrie, l'HAF
termina con una "adesina", molecola ripiegata ad uncino che
si ancora alle molecole di adesione vasali e tissutali.
La Tossina Pertussica (PT, LPF) è un potente mitogeno.
È costituita da due domini. Il Dominio-A: provoca ADP-ribosilazione
della proteina Gi, che regola l'attività di diversi enzimi. Produce:
attivazione di fosfolipasi; attivazione di canali ionici. L'ADP-ribosilazione
delle proteine Gi interferisce con il metabolismo del glutammato (i recettori
metabotropici del glutammato sono collegati ai sistemi effettori proprio
tramite le proteine G) e con la riparazione delle frequenti piccole rutture
del DNA (vedi: Triade dell'ADPR). L'ADN-c
cellulare (non più inibita dalla Gi) produce aumento dell'AMP-c,
alterazione dei flussi ionici transmembrana (impossibilità ad aprire
i canali del K+) e secrezione attiva di elettroliti e di fluidi.
Il Dominio-B (fissato alla superficie delle membrane neuroepiteliali)
produce esposizione di determinanti antigenici estranei (lo stesso Dominio-B)
ed esternalizzazione di determinanti antigenici propri prima non esposti
(Antigeni-HLA di II classe); induce attivazione piastrinica. Il LPF promuove
linfocitosi; è un potente mitogeno. La linfocitosi, in vivo, è
dovuta soprattutto a ridistribuzione dei linfociti B e T (soprattutto
dei T, che rimangono nel sangue circolante perchè il fissarsi del
LPF alla loro membrana li rende incapaci di rientrare negli organi linfoidi).
Studiando in vitro l`effetto del LPF, in seconda giornata ed in presenza
di "cellule accessorie" (Antigen Presenting Cells) si ha proliferazione
linfocitaria, essenzialmente T.
L`effetto mitogeno è pari a quello della concanavalina-A (meccanismi
e recettori differenti) e può esser prevenuto con siero anti Thy-1.
Dal terzo giorno compare una attività citotossica (che può
essere inibita da siero anti-LPF) sia verso cellule estranee (allogeniche),
che verso cellole proprie (singeniche): è insorta autocitotossicità.
Questa autocitotossicità produce la demielinizzazione, caratteristica
della SM: i linfociti-T, preliminarmente attivati a livello sistemico
dal LPF, nelle placche vengono a contatto con il tessuto nervoso (mielina
compresa) e diventano autocitotossici. Non si ha demielinizzazione nelle
neuropatie senza placche, perché manca il contatto diretto linfociti-T
/ mielina, che si stabilisce solo in sede di placca).
Il Lipopolisaccaride (LPS) è forte attivatore policlonale
aspecifico timo-indipendente dei linfociti B; innesca la reazione bi-direzionale
tra macrofagi e linfociti T-helper (produzione di gamma-interferon e Interleuchina-2);
esalta l`attività dei macrofagi; induce sintesi prolungata di IgM,
associata o in alternativa alla sintesi di IgG.
La Tossina Dermonecrotica (TDN), nota anche come "tossina
letale del topo", inibisce le ATPasi Na+ e K+ dipendenti; provoca
vasocostrizione e necrosi ischemica. Nei neuroni, l'ATPasi fornisce energia
alla pompa ionica che trasporta tre ioni Na fuori e due ioni K dentro
la cellula; fornisce l'energia per il trasporto di zuccheri e aminoacidi
dentro la cellula.
La Citotossina Tracheale (CTT), tetrapeptide disaccaride derivato
dal peptidoglicano (principale componente della parete batterica; è
anche detto "mucopeptide batterico" o "mureina"),
causa ciliostasi e alterazioni cellulari; è specificamente tossico
per le cellule ciliate, in cui blocca la sintesi di DNA. Provoca produzione
di ossido nitrico.
L'Antigene Solubile di Pillemer (SPA) si fissa in modo irreversibile
ai glicosfingolipidi di membrana dei globuli rossi (glicosfingolipidi
presenti anche sulla membrana dei neuroepiteli: GM1);
agisce come recettore di superficie e contribuisce al legame della cellula
alle altre cellule e al medium extracellulare. Potrebbe spiegare gli anticorpi
anti-GM1 della SLA (rivolti contro i glicosfingolipidi di membrana "modificati
antigenicamente " dalla presenza del fattore SPA).
Adenilatociclasi Pertussica. Si fissa ai neuroepiteli su un recettore
di membrana specifico, il GM1. Nelle
cellule eucariote agisce attivando una ADP-ribosil-trasferasi. In presenza
di Ca++ viene attivata dalla Calmodulina endogena e provoca aumento eccessivo
di AMP-c.
Rinviando alla biologia molecolare ("Triade dell'ADPR" (
vedi note 14 - 15 ) ) per una più
completa visione di quello che succede nei neuroni, negli astrociti e
negli oligodendrociti attaccati dalle tossine pertussiche, vediamo quali
altri meccanismi biochimici e immunologici possono provocare danni irreparabili
ai neuroepiteli:
- Il glutammato in alte concentrazioni induce la morte dei neuroni
del SNC. Si è visto che nelle cellule trattate con glutammato il
DNA viene rapidamente frammentato, con conseguente aumento sproporzionato
della sintesi dell'ADPR negli acidi nucleici e morte cellulare. L'aumento
del poli-ADPR e la successiva morte cellulare non avvengono se, prima
del glutammato, le cellule sono incubate con inibitori della PARP. I danni
al DNA dei neuroni trattati con glutammato sarebbero indotti dal monossido
di azoto (NO), prodotto dall'enzima NO-sintetasi, la cui attività
dipende dalla concentrazione intracellulare di ioni Ca2+. La citotossina
tracheale e la dermonecrotica pare siano una stessa tossina; quindi, possiamo
parlare di una citotossina tracheo-dermonecrotica (TD) e aspettarci una
azione patogena che sia la somma degli effetti attribuiti prima alle due
tossine. Premesso che se la TD è un componente citoplasmatico essa
può essere prodotta anche dalle Bordetelle in fase-R e sapendo
che se non è una proteina, non è immunogena, nelle colonizzazioni
delle mucose rino-sinusali da parte delle Bordetelle avremo che:
- non si produrranno anticorpi anti-TD; quindi, non si formeranno complessi
immuni contenenti questa tossina;
- la TD, passata nel sangue, andrà a fissarsi alle cellule neuroepiteliali,
interferendo con i sistemi neuronali e astrocitari di sintesi del DNA
e con tutte le reazioni mediate dalle ATPasi Na+ e K+ dipendenti.
L'aumento del Ca intracellulare, risultante dall'eccessivo aumento dell'AMP-c
e dalle reazioni che portano all'ADPR-c (nei tentativi di riparazione
del DNA), attiva la NO-sintetasi calcio-dipendente, per cui si ha anche
un'abnorme produzione di monossido di azoto (già segnalata come
azione della tossina Citotracheale).
- L'acido glutammico agisce su due famiglie di recettori, i recettori
ionotropici e i recettori metabotropici, questi ultimi accoppiati ai sistemi
effettori proprio tramite le proteine G. L'ADP-ribosilazione di queste
proteine Gi interferisce con il metabolismo del glutammato, principale
neurotrasmettitore neuronale;
DIAGNOSI SIEROLOGICA
La diagnosi di sclerosi multipla (o di neuropatia correlata) poggia su
2 esami dimostrativi: la RMN e la ricerca nel siero degli anticorpi anti-Bordetella.
La puntura lombare per la ricerca delle bande oligoclonali è inutile:
le B.O. si trovano in diverse altre malattie e la metodiche attuali non
indicano l'agente infettante. La risonanza magnetica ci dice se si tratti
di sclerosi multipla (presenza di placche) o di altra neuropatia (assenza
di placche). L'esame del sangue permette la diagnosi eziologica e di forma
clinica della malattia. Naturalmente la ricerca degli anticorpi anti-Bordetella
va fatta con metodica adeguata, come fa l'Ospedale Civile di Pesaro. Vedi:
Esempio di REFERTO.
Con questo metodo il Laboratorio attesta autonomamente l'infezione da
Bordetella Pertussis in atto. Solo rarissimamente (nella mia casistica,
circa l'uno % dei casi) il Laboratorio dice: assenza di infezione e
di immunità. Questa espressione, però, va letta nel
contesto di tutti gli altri parametri refertati e tenendo presente che
la Bordetella può sopravvivere sulle nostre mucose sia in fase-S
che in fase-R. In questa fase (in fase-R), il batterio non ha più
le fimbrie (cioè, non produce più l'Haemoagglutinina filamentosa);
produce poca Tossina Pertussica; continua a produrre il Lipopolisaccaride.
Nell'Uomo, se lo stimolo antigenico cessa (cioè, se la tossina
stimolante non pasa più nel sangue) la produzione di anticorpi
specifici cessa in tempi definiti, a seconda della classe immunoglobulinica
in esame:
- le IgA vengono prodotte per altri sei-otto mesi;
- le IgG vengono prodotte per molti mesi e, per dieci anni, ci sono linfociti-memoria
pronti a riprenderne la produzione al minimo richiamo antigenico;
- le IgM sono prodotte, come risposta immune primaria, solo al primissimo
incontro con la sostanza stimolante e solo per una diecina di giorni;
solo fino a quando l'individuo, prese bene le "misure", comincia
a produrre le IgG.
Ad una nuova re-infezione (secondo, terzo incontro), l'individuo risponde
con la produzione di IgG (si parla di reazione immune secondaria). C'è
una sola eccezione: che a seguito di una re-infezione si abbia un protratto
passaggio di Lipopolisaccaride in circolo. In questo caso, accanto o in
alternativa alle IgG, si ha produzione protratta di IgM.
A queste nozioni d'immunologia fondamentale si deve aggiungere che nei
tarttati di malattie infettive è descritta solo la pertosse, la
malattia provocata dal batterio quando viene a contatto per la primissima
volta con un soggetto, che è sostenuta dalla Bordetella Pertussis
in fase-S. Prima delle mie ricerche:
- si parlava, e solo raramente, di "portatori sani";
- non si conoscevano le malattie croniche da Bordetella Pertussis.
Nel soggetto in cui il viraggio da fase-S a fase-R è avvenuto più
di sei-otto mesi prima, il Laboratorio, utilizzando un kit diagnostico messo
a punto per valutare l'immunogenicità dei vaccini acellulari (contengono
solo HAF e PT, non batteri interi) e trovando gli anticorpi IgA anti Haemoagglutinina
Filamentosa e anti Tossina Pertussica a titoli inferiori a 0,30 di densità
ottica (cioè, a titoli inferiori a quelli caratteristici della pertosse
in fase acuta e osservabili nei soggetti vaccinati da poco con vaccini acellulari),
osserva: assenza di infezione e di immunità.
Dovrebbe dire più esattamente: assenza di infezione (da
Bordetella in fase-S) e d'immunità (acquisita da vaccino
acellulare).
In questi casi, acquistano valore discriminativo i titoli degli anticorpi
totali, delle IgG e delle IgM (vedi: E-M Scan).
In associazione a livelli più o meno alti di IgG, titoli di IgM
pari o superiori a quattro unità-VE attestano "infezione cronica
da B. Pertussis in fase-R". Abbiamo visto, infatti, che solo il passaggio
in circolo del Lipopolisaccaride pertussico, dimostrativo di infezione
da Bordetella in fase-R, fa continuare a produrre le IgM in associazione
(talora in alternativa) alle IgG antipertosse.
Nel liquor, la ricerca degli anticorpi anti Bordetella sarà abitualmente
positiva nella SM (infiltrati linfocitari alla periferia delle placche,
quindi, produzione intratecale di immunoglobuline antipertosse); sarà
di regola negativa nelle neuropatie senza placche (SLA) in cui non ci
sono infiltrati linfocitari nel tessuto nervoso e non c'è produzione
intratecale di immunoglobuline (si potranno trovare solo quelle trasudate
dal siero).
FORME CLINICHE
Tenendo presente che le tossine pertussiche hanno tropismo elettivo per
tutti i neuroepiteli (neuroni, astrociti, oligodendrociti), in soggetti
con un difetto della barriera muco-ciliare, una re-infezione da Bordetella
potrà dare:
A) Neuropatie con placche.
Le tossine pertussiche (derivate dalla morte "naturale" e dal
conseguente disfacimento di un certo numero di Bordetelle sulle mucose
rino-sinusali) passano nel sangue, trovano gli anticorpi specifici, formano
complessi immuni circolanti (CIC), fanno esporre agli astrociti (se produttori)
gli Antigeni-HLA di II clase. L'esposizione degli Antigeni-HLA di II classe
da parte degli astrociti fa esporre agli endoteli microvasali le molecole
di adesione.
I complessi immuni circolanti, "trattenuti" dalle molecole di
adesione, nei piccoli vasi cerebrali precipitano: si ha la SM (danni da
precipitazione di CIC: placche).
B) Neuropatie senza placche.
Con astrociti non-produttori di Antigeni-HLA di II cl, l'endotelio vasale
non esprime molecole di adesione; i complessi immuni non precipitano nei
vasi del SNC; non si formano placche. I complessi immuni che si formano
anche in questi casi: o, formandosi in moderato eccesso di anticorpi o
in zona di equivalenza o in modesto eccesso di antigeni, precipitano nella
mucosa e nella sottomucosa delle prime vie aeree (Fenomeno di Arthus ®
rrino-sinusiti croniche o recidivanti); oppure, restano in circolo e finiscono
metabolizzati dal Sistema Reticolo Endoteliale. Le tossine pertussiche
eccedenti (non complessate) attaccano direttamente i neuroepiteli. In
individui con astrociti non-produttori di Antigeni-HLA di II cl, a seconda
del rapporto tossine / anticorpi (fenomeno di zona, reazione di Arthus)
e a seconda del fenotipo (cioè, delle caratteristiche metaboliche
e recettoriali) dei neuroni, degli astrociti e degli oligodendrociti preferenzialmente
danneggiati dalle tossine pertussiche, si avranno le varie forme cliniche
di neuropatie: Sclerosi Laterale Amiotrofica, Sindrome Pseudobulbare,
Malattia del Motoneurone, Distrofia Muscolare Neurogena, Emiparkinson,
Tetraparesi spastica, Sclerosi concentrica di Balò.
Nella realtà, però, le differenze patogenetiche non sono
sempre così nette.
Le neuropatie senza placche hanno tutte, sempre, la stessa patogenesi;
differiscono tra loro solo per il tipo di neuroni prevalentemente danneggiati
dalle tossine pertussiche. Le aree neuronali danneggiate dipendono dall'azione
patogena specifica (biochimica) delle tossine prodotte dal ceppo di Bordetella
che ha colonizzato le mucose del paziente in esame e dal bagaglio biochimico
caratteristico dei neuroni dell'area colpita.
Le neuropatie con placche a patogenesi pura (da precipitazione
di complessi immuni circolanti, senza attacco tossinico) sono rare: nella
pratica clinica, si possono considerare tali le forme di SM iniziali e
la SM-Remittente. Più comunemente: nelle neuropatie con placche,
se la colonizzazione pertussica delle mucose si protrae a lungo, una parte
delle tossine prodotte "sfugge" alla abituale trasformazione
in complessi immuni; le tossine "eccedenti" attaccano i neuroepiteli
con gli stessi meccanismi e con gli stessi effetti irreversibili descritti
nelle neuropatie senza placche. Si hanno le "neuropatie con placche
a patogenesi mista", nelle quali abitualmente rientrano le forme
croniche di SM.
Le differenze patogenetiche esistenti tra i vari tipi di neuropatie da
BP (con placche, o, senza placche) comportano una notevole differenza
nelle aspettative di "recupero funzionale":
- nelle neuropatie senza placche (le tossine attaccano direttamente i
neuroepiteli) i danni, già in atto al momento della diagnosi eziologica,
non saranno riparati; i benefici verranno dalla tempestività con
cui sarà posta la diagnosi eziologica e sarà instaurato
il trattamento antibiotico specifico.
- nella SM iniziale e Remittente (danni prevalenti da precipitazione di
complessi immuni) si arresterà il decorso della malattia e la progressione
della disabilità; si avrà un buon recupero funzionale (più
o meno importante, a seconda delle condizioni di partenza).
- nella SM cronica il recupero sarà modesto, inversamente proporzionale
al tempo trascorso tra l'insorgenza della malattia e l'inizio del trattamento
antibiotico; la bonifica delle mucose con l'antibiotico non arresterà
del tutto il progredire della disabilità, che sarà sostenuta
dal danno tossinico diretto, già instaurato.
TRATTAMENTO
Accertata una tossi-infezione da Bordetella, sarà obbligatorio
bonificare le mucose rino-sinusali con l'antibiotico specifico (vedi:
scheda tecnica dell'Eritrocina). In tutti i casi, per la enorme diffusione
delle Bordetelle, si potrà verificare una reinfezione; ma, nel
paziente in trattamento antibiotico, la carica batterica reinfettante
non attecchirà, la quantità di tossine sarà piccola
e non sarà ripetuta nel tempo: il paziente potrà avere una
riacutizzazione della malattia, ma le nuove lesioni questa volta regrediranno
completamente (si potrà associare per qualche giorno del cortisone).
In pratica, nelle E-M pertussiche si adotterà il protocollo che,
nei soggetti allergici alla penicillina, si segue in tutto il mondo per
la profilassi della malattia reumatica: si somministrerà l'eritrocina
a lungo termine, per almeno cinque anni dall'ultimo attacco (
vedi note 16 - 20 ).
Per tentare di ridurre al minimo i danni tossinici (già presenti
all'atto della diagnosi eziologica e all'inizio del trattamento antibiotico),
all'eritrocina si dovrebbe aggiungere Coenzima-1-ridotto (NADH), in eccesso.
Questa associazione (antibiotico + coenzima-1-ridotto), suggerita dalla
nozione che l'effetto inibitore della tossina difterica sul Fattore di
Elongazione EF2 (effetto inibitore da ADP-ribosilazione) viene rimosso
dalla nicotinamide in eccesso ( vedi nota 21
) , è supportata dalle.leggi di cinetica delle reazioni
enzimatiche ( vedi nota 22 ) (per
le quali, il NADH in eccesso sposta il NAD+ dal legame con l'enzima).
In attesa di conferma dell'efficacia di questa integrazione terapeutica
in tutte le E-M con e senza placche, i benefici verranno dalla tempestività
con cui sarà posta la diagnosi eziologica e sarà instaurato
il trattamento antibiotico specifico.
CONCLUSIONE
A questo punto:
- definire la Sclerosi Multipla una malattia demielinizzante è
volersi nascondere dietro una cortina fumogena, usando una terminologia
medichese priva di significati concreti; significa prendere atto degli
aspetti terminali di un fenomeno, senza tentare di capire attraverso quali
meccanismi il fenomeno stesso si è evoluto (patogenesi); significa
voler ignorare categorici referti di Laboratorio e continuare a pensare
che, come recita la scheda tecnica di un Beta-Interferon del commercio,
" la Sclerosi Multipla è una malattia del Sistema Nervoso
Centrale di cui non si conosce ancora la causa precisa ".
- sapendo che con la diagnosi eziologica precoce e con la conseguente
terapia antibiotica si può modificare favorevolmente la prognosi
(attualmente: è destinata a gravissima disabilità la stragrande
maggioranza di malati con SM; hanno prognosi infausta, dopo inumane sofferenze,
i pazienti affetti da SLA), in tutte le neuropatie non a priori eziologicamente
etichettabili, emerge l'obbligo di ricercare nel siero, con metodiche
adeguate, anche gli anticorpi anti Bordetella.
- possiamo affermare che:
Nell'Uomo, la Bordetella Pertussis può dare:
- una malattia acuta al primo incontro con il soggetto, la pertosse;
- una malattia recidivante, quando la re-infezione si verifichi in soggetto
con difetto transitorio della barriera muco-ciliare (sclerosi multipla
remittente-recidivante);
- una malattia (primitivamente o secondariamente) cronica, quando la re-infezione
si verifichi in soggetti con un difetto permanente della barriera muco-ciliare
e le Bordetelle arrivino a colonizzare stabilmente le mucose rino-sinusali
[la sclerosi multipla progressiva o una neuropatia senza placche (Sclerosi
Laterale Amiotrofica, Sindrome Pseudobulbare, Malattia del Motoneurone,
Distrofia Muscolare Neurogena, Emiparkinson, Tetraparesi spastica, Sclerosi
concentrica di Balò)].
RINGRAZIAMENTI
Tutte le ricerche degli anticorpi anti Bordetella (IgA e IgG anti Haemoagglutinina
Filamentosa e anti Tossina Pertussica; IgG e IgM totali) sono state esegguite
con estreo rigore scientifico dal Laboratorio dell'Ospedale "San Salvatore"
di Pesaro. Vivamente ringrazio per la preziosa collaborazione: il Dr Marcello
Acetoso, Responsabile della Sezione Sierologia; il Dr Gabriele Rinaldi,
Responsabile dell'Unità Operativa Laboratorio; il Dr Cesare Grianti,
Direttore Sanitario; tutto il Personale Sanitario e Amministrativo dell'Ospedale
Civile di Pesaro.
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