SCLEROSI MULTIPLA - ATTUALITÀ E PROSPETTIVE
(Congresso SNO 2000)
ATTUALITÀ
Dallo studio MUSIC commissionato dall’AISM ( Tempo Medico, n° 653,
2000. 12) risulta che :
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nel periodo 1996 / 1997, cioè prima che si diffondesse l’uso del
costosissimo Interferon, per la sclerosi multipla si spendevano in Italia
tra duemila e duemilacinquecento miliardi all’anno;
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in Italia, il numero di persone affette da SM (erano già cinquantamila
a fine 1997) cresce al ritmo di 1.800 nuovi casi ogni anno;
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un ammalato con disabilità lieve costa 29 milioni di lire l’anno;
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un paziente in sedia a rotelle costa circa 75 milioni l’anno.
A queste cifre bisogna aggiungere " i costi cosiddetti intangibili,
quelli cioè legati alla qualità della vita ed alle conseguenze
psicofisiche di questa malattia ".
In una recentissima messa a punto sulla SM (Canal N.- Ghezzi A. – Zaffaroni
M. – Zibetti A.: Sclerosi Multipla. Attualità e prospettive. Masson.
Milano, settembre 1999) leggiamo che:
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« Nei modelli animali, i virus sono comunque primariamente coinvolti
nella generazione del danno mielinico, fatto mai dimostrato per un agente
infettivo nella SM » pag. 200.
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« Dall’excursus sulle indagini virologiche sulla SM emerge che non
è stato ancora individuato un agente virale a cui attribuire l’eziologia
della malattia ». pag. 265.
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Dagli studi immunopatologici emerge che « Non sembra esistere,
quindi, una specificità demielinizzante a livello sistemico che
spieghi perché quelle cellule andranno proprio nel SNC a danneggiare
il parenchima locale ». pag. 230.
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La SM viene definita “malattia autoimmunitaria”: « Tuttavia,
contrariamente ad altre malattie quali la miastenia gravis o l’artrite
reumatoide, il postulato autoimmunitario non è mai stato formalmente
dimostrato per la SM mediante, per esempio, studi di trasferimento passivo
e attivo ». pag 208.
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Terapia farmacologica con singole sostanze: « Innanzi tutto, l’efficacia
di queste terapie è stata dimostrata solo per alcuni tipi di decorso;
secondariamente la frequenza degli attacchi è in media ridotta di
circa un terzo e l’accumulo di disabilità è solo marginalmente
influenzato; infine, la risposta alle terapie è risultata alquanto
variabile da paziente a paziente »; non è prevedibile
la risposta in un dato paziente. pag. 342.
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Terapie farmacologiche combinate: « Sia l’Ifn-ß che il Cop-1
hanno un’efficacia parziale nel controllare l’attività di malattia
e, inoltre, sembrerebbe che l’effetto sulle ricadute si traduca solo parzialmente
nella riduzione della progressione della disabilità: la maggior
parte dei pazienti continua ad avere nuove lesioni e nuovi attacchi, seppure
con frequenza significativamente inferiore » pag. 357.
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Nella presentazione, Rita Levi Montalcini conclude che: « sia le
forme più comuni della sclerosi multipla, sia quelle progressive
e secondarie a tutt’oggi non sono suscettibili di cure ».
PROSPETTIVE
Dalla Anatomia patologica della SM, dalla Microbiologia, dalla Biologia
Molecolare e dall’Immunologia sappiamo che:
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i depositi endocerebrali di complessi immuni sono eluibili (si allontanano
facilmente facendoci scorrere sopra dell’acqua), quindi non sono costituiti
da autoanticorpi fissati al tessuto cerebrale;
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le tossine pertussiche (endotossine) non sono neutralizzate dagli anticorpi
specifici, hanno spiccato tropismo per i neuroepiteli; la tossina delle
fimbrie (Emoagglutinina Filamentosa, o HAF) porta alla sua estremità
libera le “adesine” (“catene” di ancoraggio alle “molecole di adesione”
espresse dall’endotelio vasale);
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l’azione patogena specifica della Tossina Pertussica (PT) consiste nell’indurre
nelle cellule immunocompetenti e neuroepiteliali: inibizione della proteina
Gi inibitrice, inibizione dell’adenilatociclasi, attivazione di fosfolipasi,
attivazione di canali ionici; alterata trasduzione dei segnali di membrana;
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le tossine pertussiche hanno potentissima azione attivatrice policlonale
aspecifico sia sui linfociti B che sui linfociti T e sui macrofagi;
tra l’altro, attivano la reazione bi-direzionale linfociti T / macrofagi,
con liberazione di Interleukine e Interferon.
Dalle mie ricerche risulta che:
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in 72 pazienti con SM-definita, non selezionati per forma clinica e trattamento
in atto, la ricerca di IgG e IgM totali anti B. Pertussis è
risultata positiva nell’80,55 % dei casi;
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in 40 pazienti con SM cronica-evolutiva definita, ricercando in Laboratori
pubblici (O.C Pesaro e O.C Como) gli anticorpi della fase acuta dell’infezione
pertussica (IgA e IgG anti HAF e anti PT), 36 pazienti (cioè,
il 90 %) sono risultati affetti da infezione pertussica in atto o molto
recente;
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in 92 pazienti non selezionati per forma clinica e trattamento terapeutico
in atto, ricercando sia gli anticorpi della fase acuta dell’infezione pertussica
(IgA anti- HAF e anti-PT) sia le IgG e le IgM totali anti-BB, l’infezione
da BB è stata dimostrata nel 94,57 % dei casi.
Questi risultati, oltre a spiegare perfettamente l’eziopatogenesi e le
forme cliniche della SM, indicano che:
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si può fare la diagnosi sierologica specifica di SM fin dal primo
attacco. Categorica è la necessità di ricercare gli anticorpi
antipertosse con metodiche corrette: in E.L.I.S.A. indicando la densità
ottica del campione e del cut-off; ricercando sia le IgG e le IgM totali
che le IgA e le IgG anti HAF e anti PT.
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sierodiagnosi + RMN rendono superflua la puntura lombare (si può
risparmiare un trauma invasivo ai pazienti). Infatti: le bande oligoclonali
(BO) si trovano in molte altre patologie (neurosifilide, encefalite erpetica,
neuroborreliosi, e parecchie altre); si hanno falsi negativi se si ricercano
le sole IgG, quando in sede intratecale si producono IgA (un caso osservato
recentemente da me); le metodiche attualmente utilizzate, non danno alcuna
indicazione della specificità verso cui le BO sono rivolte.
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alla terapia tradizionale degli attacchi (cortisonici), si deve associare
il trattamento antibiotico specifico (eritromicina).
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per la bonifica delle mucose delle alte vie respiratorie (molto spesso
c’è una rino-sinusite cronica asintomatica) e per la profilassi
delle ricadute si deve seguire un protocollo identico a quello previsto
(in tutto il mondo, da decenni) per la profilassi a lungo termine della
malattia reumatica: somministrare l’antibiotico per almeno cinque anni
dall’ultimo attacco (secondo alcuni Autori la profilassi antibiotica si
dovrebbe continuare a tempo indeterminato, proprio come la Scuola milanese
propone per l’Interferon).
Ne derivano i seguenti benefici individuali e sociali:
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si previene l’insorgenza di disabilità nei nuovi casi;
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si arresta l’evoluzione della malattia e la progressione dell’invalidità
nei soggetti già ammalati (non si curano le lesioni già stabilizzate,
ma col tempo si ha sempre un certo recupero funzionale);
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il trattamento antibiotico si fa per bocca, a domicilio; può essere
associato a quasi tutti i farmaci oggi in commercio; è ben tollerato
(l’eritromicina si può somministrare alle donne in gravidanza);
è praticamente privo di effetti collaterali;
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si risparmia sulle spesa ospedaliera;
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si risparmia sulla spesa farmaceutica (Interferon e Copolimero sono costosissimi);
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si risparmia sulla spesa assistenziale. Infatti: un kit necessario
per la mia sierodiagnosi costa meno di cinquantamila lire; la terapia specifica
conseguente (cura domiciliare, assunzione per via orale, compatibilità
con qualsiasi altro trattamento farmacologico necessario nel singolo caso)
costa circa trecentomila lire al mese per ammalato (tre milioni e seicentomila
lire l’anno);
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infine e soprattutto, il maggior beneficio si avrà sul piano umano
e sociale: non ci saranno più disabili per una malattia tossi-infettiva
che si può curare facilmente, che si può debellare.
Ribadita la necessità assoluta di ricercare gli anticorpi antipertosse
con metodiche corrette, credo sia doveroso verificare la validità
dei miei risultati. ( Esempio di referto dimostrativo aggiunto - 82Kb)
Per maggiore chiarezza vedere anche lo schema diagnostico.
A completa disposizione per precisazioni, riferimenti
bibliografici, discussione a tutto campo del modello eziopatogenetico della
SM, derivante dalle mie ricerche (epidemiologia, eziopatogenesi, diagnosi
sierologica e monitoraggio delle varie forme cliniche, terapia e profilassi).
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