SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA E NEUROPATIE CORRELATE:
EZIOLOGIA - PATOGENESI - TRATTAMENTO
(Versione 2006)
La Sclerosi Laterale Amiotrofica è una malattia tossi-infettiva da Bordetella Pertussis. Dalle ricerche del Dr. Domenico Fiore risulta che Bordetella Pertussis, oltre che della pertosse infantile, è agente eziologico di molte gravissime malattie nell'adulto (SM, SLA, Parkinson, Miastenia). Per le leggi di precipitazione degli immunocomplessi e per il potere immunogeno delle tossine della Bordetella, dopo la pertosse, ad una nuova infezione non si ha precipitazione di immunocomplessi su mucosa e sottomucosa respiratorie: non si evoca il riflesso della tosse. Bordetella Pertussis vive solo nell'Uomo: il suo nome giusto è Bordetella Hominis.
Dalle ricerche del Dr. Domenico Fiore risulta che, nella Sclerosi Laterale Amiotrofica, il trattamento antibiotico specifico precoce previene l'instaurarsi di disabilità; in tutti i casi, la terapia antibiotica specifica arresta la progressione della malattia (diagnosi eziologica).
Introduzione
Avendo trovato nel 95,47 % di 92 pazienti con Sclerosi Multipla (SM) una tossi-infezione da B. Pertussis ( vedi nota 1) e aspettandomi di trovare “negativi” i pazienti con neuropatie diverse dalla SM, per confronto/verifica ho ricercato nel siero gli anticorpi antipertosse in quarantuno pazienti neurologici in cui era stata esclusa la SM [le diagnosi cliniche erano: Sclerosi Laterale Amiotrofica, Sindrome Pseudobulbare, Malattia del Motoneurone, Distrofia Muscolare Neurogena, Emiparkinson, Tetraparesi spastica, Sclerosi concentrica di Balò]. In tutti questi pazienti la RMN aveva escluso la presenza di placche; in due aveva segnalato note di gliosi. La ricerca degli anticorpi anti-Bordetella, da me richiesta, era risultata positiva in tutti i casi ( vedi note 1 e 2 ).
Soggetti e Metodi
Per ulteriore verifica ed approfondimento, ho studiato un secondo gruppo di trenta pazienti, tutti affetti da malattie del sistema nervoso centrale (SNC) di eziologia non accertata. Tutti avevano una storia clinica di deficit funzionali invalidanti e ingravescenti (paralisi degli arti superiori e/o inferiori; turbe della deglutizione, del respiro, dell'alimentazione, della parola); tutti, per accertamenti, erano stati ricoverati diverse volte nelle più celebrate Cliniche neurologiche italiane (qualcuno si era recato anche all'estero); in tutti erano stati fatti i soliti esami generali e neurologici ed erano stati ricercati nel siero e nel Liquor gli anticorpi (spesso anche gli acidi nucleici con la PCR) contro i principali virus noti; in tutti la risonanza magnetica nucleare (RMN) dell'encefalo e del midollo spinale aveva escluso la presenza di placche di demielinizzazione e
di alterazioni patognomoniche. Nei pazienti di questo secondo gruppo, le diagnosi cliniche erano: Sclerosi Laterale Amiotrofica (o, Malattia del Motoneurone), Sindrome Pseudobulbare, Distrofia Muscolare Neurogena, Atassia spino-cerebellare, Tetraparesi spastica.
A mia richiesta, in tutti questi pazienti il Laboratorio
Analisi dell'Ospedale "S. Salvatore" di Pesaro, utilizzando due kit
diagnostici del commercio, ha ricercato in E.L.I.S.A. gli eventuali
anticorpi anti Bordetella Pertussis presenti nel siero. Con un kit sono
stati ricercati e quantificati:
- Gli anticorpi IgG anti Bordetella Pertussis totali, precisando
la densità ottica, (D.O.) del campione e del cut-off
- Gli anticorpi IgM anti Bordetella Pertussis totali, precisando
la D.O. del campione e del cut-off
Con questa metodica, le IgG e le IgM totali (indicate
dal Laboratorio come Ac anti Bordetella) si misurano con la formula:
D.O. del paziente |
|
---------------------------- |
X 10 = VE (Velocità
di Estinzione o Assorbanza) |
D.O. cut-off
|
|
Con l'altro kit sono stati ricercati e quantificati:
- Gli anticorpi IgA e IgG anti H.A. Filamentosa con la relativa D.O.
- Gli anticorpi IgA e IgG anti Tossina Pertussica con la relativa D.O.
Secondo le schede tecniche dei kit diagnostici utilizzati,
sono dimostrativi di infezione in atto o molto recente titoli di IgG e
IgM totali uguali o superiori a otto unità VE e, rispettivamente,
titoli di IgA anti Haemo Agglutinina Filamentosa (antigene delle fimbrie)
e/o anti Tossina Pertussica uguali o superiori a 0,30 D.O. Questi valori
di riferimento, però, sono validi nel bambino: si può verificare
se il soggetto abbia la pertosse, l'abbia avuta o sia stato vaccinato
di recente con un vaccino acellulare.
Nell'adulto, le IgM devono essere considerate positive da VE uguali o superiori a due, perchè gli eventuali anticorpi anti Bordetella esprimono sicuramente una risposta immune secondaria, nella quale di regola non si producono IgM. In un adulto, le IgM anti-Bordetella possono esser prodotte (in associazione o, addirittura, in alternativa alle IgG) solo per azione specifica della endotossina Lipopolisaccaride (LPS). Accertata con le IgG e le IgM totali la re-infezione recente e l'eventuale colonizzazione stabile delle mucose da parte delle Bordetelle, con la densità ottica delle IgA si verifica se la Bordetella infettante sia in fase-S (virulenta e contagiosa) o in fase-R (ancora virulenta; ma non più contagiosa, perché senza fimbrie).
In pazienti neurologici:
- IgA anti H.A. Filamentosa uguali o superiori a 0.30 D.O. dimostrano
infezione da B. Pertussis in fase-S;
- IgA anti Tossina Pertussica uguali o superiori a 0.30 D.O. dimostrano
infezione da B. Pertussis in fase-R.
A questo punto, facendo una RMN, si può porre
una diagnosi eziologica e di forma clinica della neuropatia. Con sierodiagnosi
positiva:
- placche alla RMN Sclerosi Multipla;
- non placche alla RMN Sclerosi Laterale Amiotrofica - Sindrome Pseudobulbare
- Malattia del Motoneurone – Distrofia Muscolare Neurogena – Emiparkinson
- Tetraparesi spastica - Sclerosi concentrica di Balò - Atassia
spino-cerebellare.
In questo secondo gruppo [26 pazienti con sclerosi laterale
amiotrofica (SLA) e 4 con altre neuropatie senza placche (NSP) ], il Laboratorio
dell'O.C. Pesaro ha trovato:
- IgG anti Bordetella Pertussis (anticorpi totali) 8 unità
VE in 24 pazienti; VE 8 unità VE in 6 pazienti, nei quali, però,
erano positive le IgM;
- IgM anti Bordetella Pertussis (anticorpi totali) 4 unità
VE in 26 pazienti; VE 4 unità in 4 pazienti, nei quali, però,
erano ampiamente positive le IgG;
- Anticorpi anti Haemo Agglutinina Filamentosa IgA 0.30 D.O. in 17 pazienti
(Bordetella in fase-S, virulenta e contagiosa) ; DO 0.30 in 13 pazienti;
- Anticorpi anti Tossina Pertussica IgA 0.30 D.O. in 10 pazienti (Bordetella
virulenta, ma priva di fimbrie; quindi non più contagiosa).
Questi risultati dimostrano che in tutti i pazienti studiati
era in atto una tossi-infezione da Bordetella Pertussis e che in 17 su
30 (oltre la metà dei casi) l'infezione era sostenuta da Bordetelle
in fase-S, virulente e contagiose.
Di particolare rilievo per le implicazioni patogenetiche
(vedi seguito) è risultato il comportamento delle IgM che, associate
a valori positivi di IgG in 26 casi su 30, hanno presentato valori estremi
compresi tra 24.00 e 0.74 VE. Addirittura clamorosi sono risultati i referti
di alcuni pazienti: in uno sono state trovate 20,00 unità VE di
IgG e 24,00 unità VE di IgM; in un altro c'erano 12,33 unità
VE di IgG e 17,74 unità VE di IgM; per contro, in un altro paziente
c'erano 17,37 unità VE di IgG e 0,13 unità VE di IgM.
Discussione
Se le malattie in esame hanno la stessa eziologia (tossi-infezione
da Bordetella Pertussis), come si spiega la notevole diversità
delle lesioni anatomo-patologiche ?
Dalla patologia sperimentale sappiamo che ( vedi
note 3 - 5 ):
- in una data Specie animale, l’encefalite allergica sperimentale
(EAS), nella forma considerata modello sperimentale della SM umana,
può essere indotta solo nelle razze con astrociti produttori
di Antigeni-HLA di II classe; non si sviluppa nelle razze che hanno
gli astrociti non-produttori di Antigeni-HLA di II classe;
- anticorpi anti Antigeni-HLA di II classe inibiscono l’insorgenza dell’EAS;
- molecole di adesione solubili (s-ICAM) si trovano nella SM, non si
trovano nelle neuropatie non-infiammatorie (compresa la SLA).
Dall’immunologia sappiamo che ( vedi
nota 6 ) «La capacità degli immunocomplessi di modificare
o modulare la risposta immune sia umorale che cellulare è ben conosciuta,
anche se gli intimi meccanismi che regolano tali processi sono tuttora
in gran parte ignorati». . . «Una soppressione della risposta immune e
dell’attivazione linfocitaria da parte degli immunocomplessi è
nota da tempo…». I meccanismi soggiacenti sarebbero ( vedi
nota 6 ):
- “mascheramento” dell’antigene;
- liberazione di fattori solubili di soppressione da parte dei linfociti
T e B, quando i loro recettori per Fc siano “occupati” dai complessi
immuni;
- competizione con l’antigene libero per i recettori di superficie dei
linfociti-T;
- soppressione indiretta, mediata dall’attivazione di frazioni del
Complemento;
- azione “bloccante” dei complessi immuni sui macrofagi e sui linfociti
T-citotossici.
Dalla microbiologia sappiamo che ( vedi
nota 7 ) i caratteri della risposta immunologica distinguono
le endotossine (Lipopolisaccaride) dagli altri antigeni: la risposta si
traduce in una sintesi prolungata di IgM, talvolta in assenza totale di
IgG (contrariamente a quanto avviene comunemente con altri antigeni);
i tassi di queste macroglobuline (le IgM) variano in maniera ciclica per
un fenomeno di retro-controllo, per il quale i complessi antigene-anticorpo
che si formano inibiscono la risposta immune ulteriore. Se l’antigene
persiste abbastanza a lungo nell’ospite, si può produrre un nuovo
ciclo di sintesi anticorpale.
Nelle infezioni croniche da Bordetelle (passaggio protratto
di Lipopolisaccaride in circolo), cessato l’effetto inibitorio da complessi
immuni, ricomincia la produzione di nuovi anticorpi (IgM) e la formazione
di nuovi CIC, si arriva ad una nuova inibizione della produzione anticorpale.
Questi cicli spiegano i valori estremi delle IgM (VE da 24,00 a 0,13),
trovati in alcuni pazienti di questo secondo gruppo e già da me
osservati in diversi pazienti del primo gruppo.
Conclusione
Al quesito propostoci, possiamo rispondere che imeccanismi
patogenetici iniziali (re-infezione pertussica in soggetto con difetto
della barriera muco-ciliare, passaggio di tossine-BP in circolo, formazione
di complessi immuni circolanti) sono quelli descritti per la SM (
vedi note 1, 2 ).
Nelle due categorie di neuropatie (con placche o senza
placche) è il ruolo degli astrociti e dei CIC (che si formano in
tutti i casi) a fare la differenza ( vedi nota
19 ):
- nella SM, gli astrociti sono produttori di Antigeni-HLA di II classe,
nel contesto di questi antigeni presentano ai linfociti-T circolanti
gli antigeni estranei (tossine pertussiche) processati, si arriva ad
una "adesione stabile" tra endoteli e linfomonociti
circolanti. I CIC, “trattenuti” in sede di adesione stabile, precipitano
nel SNC; in circolo, i complessi immuni costituiti da IgM e tossine-BP
non raggiungono concentrazioni tanto elevate da risultare inibitorie.
- nella SLA e nelle altre NSP, gli astrociti non sono produttori di
Antigeni-HLA di II classe; non si arriva all'adesione stabile tra gli
endoteli dei vasi cerebrali e i linfomonociti circolanti. I complessi
immuni che si formano continuano a viaggiare nel sangue fino a quando
non vengano trattenuti e distrutti dal Sistema Reticolo-Endoteliale
(Milza e Fegato). La permanenza in circolo della maggior parte dei complessi
immuni che si formano, porta ad un loro progressivo aumento, per cui
alla fine scattano i meccanismi inibitori che i complessi Tossine/IgM
esercitano sulla produzione delle IgM. Nelle infezioni pertussiche croniche
in soggetti con astrociti non-produttori di Antigeni-HLA di II classe,
durante le fasi di inibizione da complessi immuni (mancanza relativa
di anticorpi) le tossine-BP che passano nel sangue vanno a fissarsi
direttamente sui neuroepiteli; a questo punto, tornano in gioco il potere
patogeno delle tossine pertussiche ed il ruolo degli astrociti nella
fisiologia del SNC.
Nelle tossi-infezioni da Bordetelle, oltre ai danni prodotti
dalla Tossina Pertussica direttamente sui neuroni (ADP-fosforilazione
delle Proteine-G-inibitrici; attivazione delle fosfolipasi; interferenza
sui canali ionici), l'inibizione delle ATPasi ad opera della Tossina Dermonecrotica
non permette più agli astrociti di produrre quantità "sufficienti"
di lattato (fonte di energia essenziale per i neuroni, che non sanno utilizzare
il glucoso ematico) e di glutammina.
Nell’Uomo, gli astrociti svolgono numerosi ruoli attivi
nel mantenimento della fisiologia cerebrale ( vedi
note 3, 8, 9 ) :
- contribuiscono al mantenimento dell’integrità della barriera
emato-encefalica (inducono gli endoteli vasali a formare le giunzioni
strette; l’avventizia vasale è costituita dai podociti degli
astrociti);
- sono determinanti nella regolazione della risposta immunitaria cerebrale:
svolgono il compito di Antigen Presenting Cells; in risposta a stimoli
flogogeni producono interleuchina-1; esponendo gli Ags-HLA di II classe,
fanno esporre agli endoteli microvasali le molecole di adesione;
- assorbono il glucosio dal sangue e lo trasformano in lattato, principale
substrato energetico per i neuroni (che sono incapaci di utilizzare
il glucosio);
- hanno sistemi ionici per il trasporto e lo scambio in coppia di Na
e H e di Cl e bicarbonati;
- regolano il bilancio del potassio nello spazio extracellulare;
- trasformano il glutammato in glutammina (azione della glutammina-sintetasi,
enzima esclusivamente astrocitario);
- la glutammina (principale precursore di GABA e glutammato) viene
poi trasferita ai neuroni, che, con reazione inversa, la trasformano
in glutammato;
- grazie a proteine trasportatrici (ATPsintasi), essenzialmente
astrocitarie, rimuovono dallo spazio extracellulare il glutammato
liberato dai neuroni nelle sinapsi;
- producono il “fattore neurotrofico di derivazione gliale, GDNF”,
che protegge i neuroni dalla degenerazione.
Il potere patogeno delle diverse tossine pertussiche
( vedi note 10 - 13 ) spiega perfettamente
i danni neuroepiteliali caratteristici delle neuropatie senza placche.
Dalla biologia molecolare sappiamo che:
- il glucosio ( vedi nota 14 )
viene degradato (glicolisi) prima in gliceraldeide-3-fosfato, poi in
piruvato; infine, con una reazione anaerobia che produce energia
(fermentazione), il piruvato viene trasformato in lattato. Nelle
reazioni che portano da glucosio a gliceraldeide due molecole di ATP
sono ridotte a due molecole di ADP; nelle reazioni che portano da gliceraldeide
a piruvato si formano quattro molecole di ATP (passando da glucosio
a piruvato si guadagna molta energia per la neoformazione di due molecole
di ATP).Le reazioni che portano dal piruvato al lattato negli astrociti
sono le stesse che portano all'accumulo di lattato nei muscoli (fermentazioni
anaerobie); avvengono nel citosol (non nei mitocondri).
- la glutammina deriva dall'acido glutammico ( vedi
nota 15 ) : per azione della glutammina-sintetasi, una
molecola di ATP (degradandosi ad ADP) cede uno ione fosforo all'acido
glutammico; ne deriva una molecola intermedia ad alta energia, che rapidamente
si scinde in una molecola di fosforo inorganico e una molecola di glutammina.
Tutte le reazioni ATP ↔ ADP sono catalizzate dalle
ATPsintasi.
La ATPsintasi ( vedi nota 16
) (chiamata anche ATPasi F0-F1) è
un "complesso polipeptidico transmembrana", che contiene almeno nove catene
polipeptidiche diverse, in cui vengono distinte una ATPasi-F0
e una ATPasi-F1. La ATPsintasi costituisce il 15 % circa delle
proteine totali della membrana interna dei mitocondri. La porzione transmembrana
del complesso proteico (ATPasi-F0) agisce da trasportatore
di H+ e la porzione interna (ATPasi-F1) normalmente
sintetizza ATP quando le passano attraverso protoni lungo il loro gradiente
elettrochimico. Quando però è separata dal trasportatore
di H+ (cioè, la porzione transmembrana del complesso
proteico, la ATPasi-F0), la ATPasi-F1 inverte la
sua azione e catalizza soltanto l'idrolisi di ATP (producendo ADP).
Nelle tossi-infezioni da Bordetelle, oltre ai danni prodotti
dalla Tossina Pertussica direttamente sui neuroni (ADP-fosforilazione
delle Proteine-G-inibitrici; attivazione delle fosfolipasi; interferenza
sui canali ionici), l'inibizione delle ATPasi ( vedi
nota 17 ) ad opera della Tossina Dermonecrotica non permette
più agli astrociti di produrre quantità "sufficienti" di
glutammina e lattato.
Nella SLA e nelle neuropatie correlate, [neuropatie non
infiammatorie, senza placche, NSP: Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA
o Malattia del Motoneurone), Tetraparesi spastica, Sindrome Pseudobulbare,
Distrofia Muscolare Neurogena, Emiparkinson, Sclerosi concentrica di Balò].:
- se l'astrocita non fornisce al primo motoneurone una quantità
sufficiente di glutammina e di lattato (essenziale fonte di energia
per i neuroni), il motoneurone non può produrre il glutammato
necessario a trasmettere l'impulso al secondo motoneurone;
- se il primo motoneurone riesce a sintetizzare abbastanza glutammato,
per la mancata rimozione del glutammato liberato nella sinapsi dal primo
motoneurone (rimozione non possibile per l'inibizione della ATPasi astrocitaria
ad opera della tossina Dermonecrotica), il secondo motoneurone subisce
un effetto eccitocitotossico, che lo porta rapidamente a morte.
L’eziologia infettiva (Bordetella Pertussis) spiega anche
gli "aspetti più interessanti della epidemiologia ( vedi
nota 18 ) della SLA":
- la maggior frequenza di malattie neurodegenerative tra i parenti di
primo e secondo grado di pazienti SLA;
- i cluster di malattia negli individui che lavorano nello stesso
ambiente o che vivono nello stesso edificio;
- i cosiddetti casi di SLA coniugale, cioè l’insorgenza
della malattia in entrambi i coniugi (ne sono stati descritti una ventina
di casi).
La sclerosi laterale amiotrofica e alcune altre neuropatie
senza placche sono causate da una re-infezione (tossi-infezione) da Bordetella
Pertussis in soggetti con astrociti non-produttori di Antigeni HLA di
II classe; per la loro patogenesi sono da considerare “modelli naturali”
della sclerosi multipla cronica-progressiva trattata con immunosoppressori.
TRATTAMENTO
Nella SLA e nelle altre neuropatie senza placche (le
tossine attaccano direttamente i neuroepiteli) i danni, già in
atto al momento della diagnosi eziologica, non saranno riparati; i benefici
verranno dalla tempestività con cui sarà posta la diagnosi
eziologica e sarà instaurato il trattamento antibiotico specifico.
L'etilsuccinato di eritromicina dovrà essere somministrato ai primi
sintomi di malattia per minimizzare l'insorgenza di una reazione di
Jarisch-Herxheimer, che nei pazienti in fase avanzata di malattia
potrà risultare pericolosa (in rapporto con la quantità
di Bordetelle, presenti sulle mucose del paziente, uccise dall'antibiotico).
Sapendo che, con l'eritrocina, la bonifica delle mucose si ottiene sempre
in quindici-venti giorni, in tutti i
casi il danno tossinico aggiuntivo (reazione di Erxheimer = shock
tossinico) potrà essere evitato sottoponendo il paziente a plasmaferesi
nelle prime due-tre settimane di trattamento antibiotico. Opportunamente
modificato, si dovrebbe adottare il protocollo previsto per la Sindrome
di Guillain-Barrè (linee guida della Società Italiana di
Emaferesi e Autotrasfusione, S.I.di E.). Nella SLA e nelle altre neuropatie
pertussiche senza placche, si dovrebbero fare sei-otto plasmaferesi nei
primi quindici-venti giorni di trattamento antibiotico (indicativamente,
nei giorni: 2° - 3°- 4°- 6° - 8° - 10° - 12° - 15° di eritrocina); a mucose
bonificate (quando non passano più tossine in circolo), la plasmaferesi
diventa inutile. Queste considerazioni spiegano anche perché la
American Association of Blood Banks e la American Society for Apheresis
(edizione speciale del Juornal of Apheresis del 1993. - Dr. Stefanutti
C.: Plasmaferesi. In: w3.uniroma1.it/plasmapheresis/indicazioni.asp,
collocano la SLA nelle malattie in cui la plasmaferesi sarebbe inutile:
se non si bonificano le mucose con il trattamento antibiotico, la plasmaferesi
risulta inutile perché il sangue viene depurato solo momentaneamente
dalle tossine pertussiche; per il permanere dell'infezione, nuove tossine
(responsabili dei danni al sistema nervoso centrale) continuano a passare
in circolo, la progressione della malattia non si arresta.
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