Morbo di PARKINSON - PARKINSONISMI
(Aggiornamento- Febbraio 2008 - Abstract)
I risultati degli studi del
Dr. Fiore sono confermati da una ricerca indipendente, pubblicata
nel Sito Italiano sulla Malattia di Parkinson |
PREMESSE
Dalle mie ricerche risulta che, nell'Adulto, le infezioni
da Bordetella producono forme cliniche di malattia diverse a seconda
di "fattori individuali" specifici di organo e/o di tessuto.
Se il "fattore ambientale" è sempre un'infezione da
Bordetella, c'è un "fattore tissutale" individuale
che spiega la sede delle lesioni anatomiche nel Morbo di Parkinson?
Le alterazioni anatomiche tipiche del Morbo di Parkinson sono:
1 - Depigmentazione della Sostanza Nigra;
2 - Spopolazione neuronale (soprattutto della
pars compacta della Sostanza Nigra, ma con interessamento contemporaneo
degli altri nuclei pigmentati del tronco encefalo);
3 - Presenza dei "Corpi di Lewy": masse
di filamenti intermedi (proteine del citoscheletro) organizzate in polimeri
di circa 10 nm di diametro, antigenicamente differenti dalle neurofibrille
della degenerazione neurofibrillare dell'Alzheimer.
La Sostanza Nigra (SN), la zona del SNC elettivamente
danneggiata nel Morbo di Parkinson, è caratterizzata dalla
peculiare ricchezza di recettori per gli endocannabinoidi (CE =
cannabinoidi endogeni).
Oltre alle classiche tossine (vedi nel mio sito: Azioni Patogene delle
Tossine delle Bordetelle), alcuni ceppi di Bordetelle producono una
Adenilatociclasi, diversa dall'Adenilatociclasi (ADN-c) delle cellule
eucariote (La Placa M.: Microbiologia Medica. Esculapio,
1995. 339-340; 146-148), che si fissa ai neuroepiteli
tramite un recettore di membrana specifico, il GM1. Quando l'ADN-c pertussico
si fissa alle cellule eucariote, in presenza di Ca++, viene attivato
dalla Calmodulina endogena e provoca aumento eccessivo di AMP-ciclico
e di Calcio (Mandel, Douglas, Bennett: Malattie Infettive
ad Eziologia Batterica. Momento Medico, 1999 - pagina 255). L'aumento
di AMP-ciclico, prodotto dall'ADN-c pertussica in cellule eucariote
con la Proteina G-inibitrice bloccata nella forma inattiva, fa rilasciare
ai neuroni forti quantità di endocannabinoidi. Gli endocannabinoidi
agiscono da "neurotrasmettitori" autocrini e paracrini: fissandosi
a recettori specifici di membrana, agiscono solo sulla stessa cellula
produttrice e sulle cellule immediatamente vicine inibendo l'ADN-c endogeno.
Per l’aumento del Calcio intracellulare, inoltre, si attiva la NO-sintetasi
calcio-dipendente e si ha produzione di monossido di azoto (ossido nitrico).
DISCUSSIONE
Dopo queste premesse, vediamo che ruolo giocano i CE
nel Morbo di Parkinson.
I recettori dei cannabinoidi (Wikipedia - it.wikipedia.org/wiki/Recettori_cannabinoidi
- 20k ) sono una famiglia di recettori accoppiati alle Proteine
G. Attualmente si conoscono due tipi di recettori dei cannabinoidi:
il recettore CB1 e il recettore CB2. Alcuni ricercatori suppongono l'esistenza
di un terzo tipo di recettore.
I recettori CB1 si trovano principalmente nell'encefalo, in particolare
nei gangli basali, globus pallidus e substantia nigra e, in misura minore,
nel cervelletto, nell'ippocampo, nel nucleo caudato, nel putamen, nell'ipotalamo
e nell'amigdala. Sono stati inoltre individuati, ma con minore densità,
anche nei polmoni, nel fegato, nei reni e nelle cellule dell'apparato
riproduttivo maschile e femminile. I recettori CB1 sono assenti nel
midollo allungato, la parte del sistema nervoso che presiede al controllo
delle funzioni respiratorie e cardiovascolari.
I cannabinoidi endogeni ( http://it.wikipedia.org/wiki/Endocannabinoidi
) interferiscono negativamente sulla capacità di attenzione,
di apprendimento, di memoria, di esecuzione di fini movimenti volontari;
sul controllo degli stati emotivi e dell'aggressività; nella
regolazione dei processi riproduttivi con ruolo cruciale nella regolazione
della fertilità, nel processo di attecchimento dell'embrione
e nella progressione della gestazione (ripetuti aborti).
I recettori CB2 pareva si trovassero quasi esclusivamente
sulle cellule-T del sistema immunitario, con la più alta densità
a livello della milza; uno studio recente ha mostrato la loro presenza
anche a livello del sistema nervoso centrale.
La stimolazione dei recettori CB2 sembra essere responsabile principalmente
della azione infiammatoria e immunomodulatrice dei cannabinoidi.
Le zone a maggior localizzazione di recettori per i cannabinoidi
nel cervello sono quelle in cui si verificano i danni anatomici caratteristici
del Morbo di Parkinson.
Per i meccanismi biochimici sopra ricordati, in risposta ad un impulso
attivatore del rilascio di Dopamina i neuroni pigmentati "esocitano"
tutta la Neuromelanina che contengono; per essere ricchissime di recettori
per gli endocannabinoidi, le stesse cellule non possono più rispondere
agli stimoli positivi (inibizione dell'ADN-c endogena ad opera degli
endocannabinoidi) e non possono più polimerizzare nuova Neuromelanina:
si ha la depigmentazione neuronale.
Per il blocco della Proteina G-inibitrice (ad opera della Tossina Pertussica)
e per l'inibizione della Adenilatociclasi (ad opera degli Endocannabinoidi),
la "macchina biochimica" dei neuroni pigmentati è inceppata
a morte: si ha spopolazione neuronale.
Per la mono-ADP-ribosilazione della Proteina G-inibitrice viene a mancare
la possibilità di riparare i piccoli danni al DNA: si attiva
la "apoptosi".
Il Fattore SPA di Pillemer, noto anche come "fattore stromato-adesivo",
fissandosi irreversibilmente agli "stromi" dei neuroepiteli,
produce i "Corpi di Lewy". Il Fattore SPA di Pillemer è
prodotto dalle Bordetelle in fase-I e in fase-III.
CONCLUSIONI
Riconfermando che in tutti i Parkinsoniani studiati
è stata dimostrata una tossi-infezione da Bordetella; ribadendo
che è sempre obbligatorio curare un'infezione sicuramente accertata
(anche quando non si conoscano e non si "capiscano" i meccanismi
che producono la malattia), concludo che:
Il Morbo di Parkinson dipende da "peculiari"
fattori ambientali e individuali:
- i "fattori individuali" sono: a) un difetto
della barriera muco-ciliare che consente alle Bordetelle di colonizzare
stabilmente le mucose delle alte vie respiratorie; b) gli Astrociti
non-produttori di Ags-HLA di II classe; c) la distribuzione dei recettori
per gli endocannabinoidi nei vari tessuti che spiega la elettiva localizzazione
dei danni tissutali nel Parkinson (Substantia Nigra) e nei Parkinsonismi.
- il "fattore ambientale" è costituito
da una infezione subacuta o cronica da Ceppi di Bordetelle produttrici
di Adenilatociclasi pertussica.
- il trattamento eziologico specifico consiste nella
somministrazione a lungo termine di Etilsuccinato di Eritromicina
(Eritrocina® ).
Le varie forme cliniche di Parkinsonismi dipendono
dalla densità di recettori per gli endocannabinoidi che nel determinato
Paziente sono presenti nelle diverse aree cerebrali e negli altri organi
(polmoni, fegato, reni, cellule dell'apparato riproduttivo maschile
e femminile). Si spiegano:
1 - la Paralisi Sopranucleare Progressiva (PSP);
2 - la Atrofia Multisistemica (MSA);
3 - la Demenza da Corpi di Lewy (LBD);
4 - il Morbo di Parkinson e Demenza (PDD).
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