Trapianti d'organo senza rigetto |
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TRAPIANTI SENZA RIGETTO:
TOLLERANZA CONGENITA EREDITATA e TRAPIANTI D’ORGANO Introduzione Le leggi di istocompatibilità generale
(HC) dicono che anche una sola differenza nel Complesso Maggiore d'HC porta a
rigetto rapido del trapianto; la 3a
legge di Snell dice che trapianti da un genitore (A o B) ad
un ibrido F1(AxB) (quindi, tra individui HLA identici solo a
metà) non sono rigettati 1. Snell, premio Nobel 1980, codificò le sue leggi
senza saperne spiegare i meccanismi soggiacenti. In realtà, la contraddizione è
solo apparente. Un embrione diventa definitivamente tollerante per qualsiasi antigene
(Ag) estraneo col quale venga a contatto durante lo sviluppo. Questo
particolare tipo di tolleranza immunologica è stato ampiamente dimostrato
da: Owen (chimerismo eritrocitario nei bovini); Medawar (le chimere eritrocitarie possono scambiarsi anche
trapianti cutanei; iniettando in embrioni
di topi CBA cellule di rene, testicolo
o milza del ceppo A, i topi CBA diventati
adulti tollerano trapianti di cute dal ceppo A); Triplett (accettazione o rigetto della propria ghiandola
pineale nella rana adulta, dopo asportazione parziale o totale della ghiandola stessa alla nascita)
2. Nell'ovulo fecondato ci sono gli
Ags paterni introdotti dallo spermatozoo, gli Ags cellulari materni + gli Ags
delle sostanze immagazzinate come `vitello`. L`embrione umano 3-4 trae nutrimento prima dal "latte
uterino", poi dal sangue materno, che arriva al feto attraverso i vasi neoformatisi
nella parete del Sacco Vitellino (SV). Il contenuto del SV (tuorlo e filtrato
placentare) non viene consumato come nutrimento, perciò agisce da stimolo antigenico almeno fino al
V-VI mese, spesso fino alla nascita (persistenza di residui del SV nell'Uomo). I capostipiti delle cellule immunocompetenti
compaiono verso il 20° giorno di vita embrionale nella parete del SV e vengono
a diretto contatto con gli Ags in esso contenuti. L'Appendice Ciecale, organo
linfoide dimostrabile nell'embrione umano di 6 settimane, comunica ampiamente
col SV. L'emopoiesi intra-embrionale avviene (dal 2° mese) nel Fegato, che comunica
ancora col SV. Per tutti questi "contatti" le cellule
immunocompetenti dell'embrione diventano tolleranti verso tutti gli Ags-HC dei
genitori, anche quelli non trasmessi geneticamente.
Si ha la TOLLERANZA CONGENITA EREDITATA,
non ereditaria, o TCE 5.
Indicando
per quali Ags parentali ogni figlio è diventato tollerante in embrione, da genitori
HLA.AB x HLA.CD derivano (prima generazione filiale = F1): F1AC-Tabcd; F1AD-Tabcd; F1BC-Tabcd;
F1BD-Tabcd (in cui T indica gli Ags tollerati per TCE).
Si spiega e si conferma la validità universale della 3a legge
di Snell. La 4a legge di Snell richiede che si sviluppino le
generazioni F1 e F2 con l’indicazione degli antigeni accettati per TCE. In tabella si vede che il trapianto da un progenitore
AB ad un ibrido F2 sarà accettato solo da quell’ibrido F2 che dai genotori avrà
acquisito tolleranza per entrambi gli aplotipi del nonno (o della nonna) AB. La quinta legge di Snell dice che
i trapiaanti da topi F2 (seconda generazione
filiale) a topi F1 non sono rigettati. Da F1AB x F1CD possiamo avere: F2AC, F2AD, F2BC, F2BD. Per le leggi
di istocompatibilità generale F2AC, F2AD, F2BC, F2BD non dovrebbero essere accettati da F1AB e da F1CD perché
in ognuno degli F2 c’è sempre un aplotipo differente. Invece, per la TCE, gli
F1 sono in realtà F1AB-Tabcd, F1CD-Tabcd (sono tolleranti per gli antigeni A-B-C-D
dei genitori) e accettano trapianti da F2AC, da F2AD, da F2BC e da F2BD, come
vuole la 5a legge di Snell.
Discussione Le leggi di Snell sono state ricavate
in topi inbred (inbred si dice di un
animale derivante da incroci selettivi di animali consanguinei) e postulano una
trasmissione teorica di aplotipi "fissi". In natura,
durante la meiosi, il corredo cromosomico viene più o meno ampiamente rimaneggiato.
Negli aplotipi HLA, oltre ai crossing-over ed agli squilibri di legame, si hanno
ricombinazioni nell`1% dei casi. Variazioni genetiche possono aversi anche nei
numerosi altri "sistemi minori" di istocompatibilità
(una trentina nei topi). I geni per proteine di superficie
(non HLA) di linfociti, neutrofili e piastrine; i geni per la b2-microglobulina
(catena leggera delle molecole HLA); i geni per le immunoglobuline (quelle di
superficie sono marcatori specifici delle cellule immunocompetenti) sono dislocati
nell`Uomo 6 su almeno 12 cromosomi (oltre il 6°, portatore del MCH). Dobbiamo aspettarci che A, B, C,
D parentali diventino nei figli: A1-n ; B1-n ;
C1-n ; D1-n (in
cui 1-n esprime numero e qualità di variazioni genetiche intervenute rispetto
al genoma parentale). Per variazione genetica = 0 (zero),
genitori AB x CD avrebbero i figli F1AC-Tabcd, F1AD-Tabcd, F1BC-Tabcd, F1BD-Tabcd, con ampia possibilità
di tolleranza tra fratelli. Precisando la variazione genetica
intervenuta nel genoma (Tabella alla fine del testo), vediamo che nella
realtà la TCE comprende tutti gli Ags-HC
dei genitori come sono realmente espressi, per cui un genitore non sarà rigettato
da un figlio; mentre nella fratria la tolleranza non sarà mai totale per la diversa
espressione, nei figli, del corredo cromosomico parentale.
Nell`Uomo, la TCE è stata confermata nel 90 % dei casi in bambini normali
e leucemici e nel 66 % in talassemici (reattività naturale modificata dalle politrasfusioni)
ed è stato confermato che nell`ambito della famiglia più tollerata
è la madre 7 . Il 30/04/2001, il Prof. Guido Lucarelli, Direttore
del Centro Trapianti di Midollo Osseo di Muraglia (Pesaro), confermava che: «su 45 bambini
leucemici in recidiva avanzata, trapiantati
con midollo osseo da madre aploidentica, il 23 % sono vivi guariti; l’attecchimento è stato del 100 % »..
Torniamo alle
leggi di Snell ed alla TCE. Le leggi di istocompatibilità generale
e la 3a legge di Snell sono in apparente contraddizione perchè arbitrariamente
riferite ad un evento non naturale, il trapianto d`organo. In natura, le leggi
di istocompatibilità generale rispondono all`esigenza primordiale di differenziare
il "sè" di un individuo dal "non-sè"
del mondo esterno. Già dal primo gradino del Subphylum (Lampreda e Missine),
tutti i Vertebrati adulti sono capaci
di rigetto 10 . Fino a quando
il nutrimento dell`embrione viene fornito dal medium esterno (ambiente acqueo)
o dal materiale di riserva racchiuso nell`uovo (vitello), le leggi di istocompatibilità
generale bastano a garantire la differenziazione
e la sopravvivenza dell`individuo: non hanno eccezioni.
Se per esigenze nutritive e di maturazione l`embrione deve rimanere a contatto
con i tessuti materni anche dopo aver raggiunto la piena capacità di reazione
immunitaria (nell`Uomo 11 il feto è capace di rigetto dalla 22a
settimana di vita fetale), occorre che una nuova legge regoli i rapporti immunologici
tra madre e figlio. Si tratta di un evento biologico nuovo, completamente diverso
dalla primordiale differenziazione individuale; il feto
non deve aggredire immunologicamente la madre, altrimenti si preclude
la possibilità di maturare e
nascere: compare la Tolloranza Congenita Ereditata,
non ereditaria 5 . Inserendo i fenomeni osservati
nel quadro generale della Evoluzione animale, si vede che il comportamento ‘irregolare’
dei trapianti da genitore a figlio rappresenta un aspetto particolare, un artificio
sperimentale, del fenomeno biologico fondamentale che, nella Scala Biologica,
permette il passaggio dai Mammiferi Prototerii (ovipari) ai Mammiferi Euterii
(vivipari) 5 . Tenendo presenti i caratteri anatomo-funzionali
delle placente ed il diverso grado di sviluppo immunologico fetale, vediamo che
nei Mammiferi inferiori la gravidanza è possibile sia perchè si hanno rapporti anatomo-funzionali
che non comportano contatti diretti tra le cellule immunocompetenti della madre
e del feto, sia per il ritardo con cui il nuovo individuo raggiunge la maturità
immunologica (la capacità di rigetto). Nei Roditori e nei Primati la placenta emo-coriale
costituisce un sito di possibile conflitto imunologico. Nel Topo, il conflitto
non si scatena perchè intervengono sia la TCE che la riferita immaturità immunologica
fetale. Nei Primati, la mancanza di
dati sulla capacità di rigetto durante la vita fetale
e/o alla nascita non
permette una classificazione sistematica.
Nell’Uomo, il feto è capace di reazione immunitaria completa dalla ventiduesima
settimana di vita fetale 11 .
Questo significa che si dovrebbe avere una reazione del trapianto contro l`ospite,
l`aggressione della madre da parte del feto; non sarebbero possibili la procreazione
e la continuazione della Specie: per consentirle, insorge la Tolleranza Congenita
Ereditata, non ereditaria. CONCLUSIONI
Tenendo conto delle variazioni genetiche meiotiche, dell`eredità materna
mitocondriale e della diversa intensità e durata dello stimolo antigenico parentale,
si deve concludere che: nei trapianti d`organo
il donatore teorico d`elezione è la Madre. Implicazioni In trapiantistica: la Tolleranza Congenita Ereditata propone una soluzione
al drammatico problema del donatore compatibile (in onco-ematologia pediatrica,
ad es. per trapianti di midollo osseo o di frazioni di fegato, perché la madre
è quasi sempre disponibile).
In Biologia generale vediamo che nei Mammiferi superiori,
in particolare nell`Uomo, la Tolleranza Congenita Ereditata permette la riproduzione
e la conservazione della Specie: la TCE consente, dalla parte del feto, l`unico
trapianto naturale che si conosca; spiega il "paradosso"
della Natura 11, il più grande enigma della Natura 12: la gravidanza. -------------------------------------------------------------- Leggi di Snell
Le leggi di Snell, basate sui risultati
di trapianti realizzati in topi inbred (ottenuti con molteplici combinazioni tra
topi di ceppo puro), dicono che:
1)
i trapianti
singenici non sono rigettati;
2)
gli allotrapianti
sono rigettati;
3)
i trapianti
da un genitore (A o B) ad
un ibrido F1(A x B) non sono rigettati;
4)
i trapianti
da un genitore (A) ad un ibrido F2 (discendente da due topi F1 accoppiati
tra loro) o a topi derivanti dall’incrocio di ritorno con l’altro genitore (F1-AxB
e B) possono attacchire, ma in una percentuale
di casi limitata;
5)
i trapianti
di topi F2 (o di topi derivaanti da incrocio di ritorno)
a topi F1 non sono rigettati.
Fenomeno di Billingham-Sparrow
La sopravvivenza dei trapianti
cutanei nel coniglio può essere prolungata mediante una precedente iniezione endovenosa
di una sospensione di cellule epidermiche isolate provenienti dal donatore. Un
secondo trapianto può sopravvivere anche più a lungo del primo. TABELLA
DELLA TCE
Terza e quinta legge di
Snell (valide in animali singenici e per
aplotipi “fissi”)
Da genitori AB
x CD
si hanno:
F1AC-Tabcd; F1AD-Tabcd; F1BC-Tabcd;
F1BD-Tabcd; Da genitori F1AC
x F1AD
si hanno:
F2AA-Tacad; F2AD-Tacad;
F2CA-Tacad; F2CD-Tacad; Da genitori F1AC x
F1BC si hanno: F2AB-Tacbc; F2AC-Tacbc;
F2CB-Tacbc; F2CC-Tacbc.
-----------------------------------------------------------
Da genitori AB x
CD si hanno: F1AC; F1AD;
F1BC; F1BD;
Da genitori F1AC x
F1AD si hanno: F2AA-Tacd; F2AD-Tacd;
F2CA-Tacd; F2CD-Tacd; e si vede che questi F2 non sono diventati tolleranti per
il nonno (o la nonna) AB.
Da genitori F1AC x F1BC
si hanno: F2AB-Tabc;
F2AC-Tabc; F2CB-Tabc; F2CC-Tabc. e si vede che questi F2
non sono diventati tolleranti per il nonno (o la nonna) CD.
---------------------------------------------------------
TOLLERANZA CONGENITA
EREDITATA NELL’UOMO
(individui
allogenici + eredità meterna mitocondriale + variazioni meiotiche) Da genitori A0B0 (madre) x C0D0
(padre) si possono avere: F1A1C1-Ta0b0c0d0; F1A2D1-Ta0b0c0d0; F1B1C2-Ta0b0c0d0; F1B2D2-Ta0b0c0d0;
Da genitori F1A1C1 (madre) x F1A2D1 (padre) si possono avere: F2A3A4-Ta1c1a2d1; F2A5D3-Ta1c1a2d1; F2C3A6-Ta1c1a2d1; F2C4D4-Ta1c1a2d1;
Da genitori F1A1C1
(madre) x F1B1C2
(padre) si possono avere: F2A7B3-Ta1c1b1c2; F2A8C5-Ta1c1b1c2; F2C6B4-Ta1c1b1c2; F2C7C8-Ta1c1b1c2. The laws of histocompatibility (HC) tell that an only
difference in the Mayor Complex of HC (MHC) brings to a quick rejet of the transplant.
The laws of Snell affirm also that transplants from a parent (A or B) to
a hybrid F1(A x B) aren’t rejected (III law of Snell).
The contradiction is only apparent. An embryo become definitively tolerant for any extraneous
antigen whit whom it comes into contact
with during the development. In the human fecundated ovule there are: all paternal
antigens (Ags) introduced by the spermatozoon; all cellular maternal Ags
+ the antigenical specificities of the substances,
produced outside of the ovule (in the liver), stored as nutritive material for
the embryo. The precursors of the immunocompetent cells come, toward the 20th
day of the embryonic live, in the wall of the vitellicle sac (Wolf’s isles of blood) and for several days they are
into direct contact with the nutritive substances contained in it. The contacts
continue through the Cecal Appendix (demonstrable in the human embryo of 6 weeks)
and in the liver primordium (intra-embryonal haemopoiesis since the end of the
2nd month). For all these direct contacts the immunocompetent
cells of the embryo become tolerant toward all the histocompatibility-Ags of the parents, also the one that are not genetically
trasmitted as HLA-Ags. We have the CONGENITAL INHERITED TOLERANCE (not ereditary),
or TCE. Pointing out for which parental Ags each son has become
tolerant in embryo, we have that from HLA-AB x HLA-CD come: F1AC-Tabcd; F1AD-Tabcd; F1BC-Tabcd; F1BD-Tabcd
(were T indicate the Ags tolerated for TCE) and it
shows why a son accepts transplants from the HLA-semicompatible parents (III law of Snell). In the Man the genes of numerous “minor histocompatibility sistems” are dislocated on at least 12 cromosomes (over
the 6th of the MHC): in each
of them we can get some meiotic genetical variations. These variations make highly
improbable a complete identity in the phratry, even in presence of HLA identity.
However in the phratry the tolerance as grown for the favourable intervention
of TCE as regards the parental Ags (TCE in common). Conclusion: considering also the Mitocondrial Maternal
Heritage, in the organ transplants the elective donor is the mother. BIBLIOGRAFIA
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di Midollo Osseo. 10) Bertaux P. - Moulias R.: Immunologie. Collection CES. Paris 1977,
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- Mossman : Embriologia Umana. Piccin Ed. Padova 1977. 149. |
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