VIRUS DI EPSTEIN-BARR (EBV) E SCLEROSI MULTIPLA
Versione aggiornata al 2009
Virus della mononucleosi e sclerosi multipla
Corriere della Sera - 05/11/2007
Il diffuso agente infettivo può essere la causa scatenante. ... di
pazienti affetti da Sclerosi multipla permette di spiegare contemporaneamente
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Ricerca dell'istituto superiore di sanità -- Virus mononucleosi e
sclerosi multipla: Il diffuso agente infettivo può essere la causa
scatenante. ma occorre una predisposizione
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ROMA - Novità importanti per la ricerca sulla sclerosi multipla,
una patologia che colpisce in Italia 80 abitanti su 100 mila: la prima causa
scatenante della malattia potrebbe essere un virus molto diffuso, quello
di Epstein Barr, che provoca la mononucleosi. È la conclusione a
cui è giunta una ricerca condotta dal Dipartimento di Biologia Cellulare
e Neuroscienze dell'Istituto Superiore di Sanità, pubblicata oggi
sulla rivista scientifica americana The Journal of Experimental Medicine.
Lo Studio - Lo studio, condotto su materiale prelevato durante l'autopsia
di 22 persone affette dalla malattia, ha mostrato la relazione tra la presenza
del virus e la risposta infiammatoria nelle lesioni neurologiche tipiche
di questa malattia. "Si tratta di un risultato straordinario - afferma
Enrico Garaci, presidente dell'Istituto Superiore di Sanità - Per
la prima volta l'osservazione di un virus nel cervello di pazienti affetti
da Sclerosi multipla permette di spiegare contemporaneamente le caratteristiche
e i meccanismi della malattia. Ciò significa che da oggi potremo
valutare meglio sia le terapie attualmente disponibili sia eventuali strategie
di prevenzione. Attualmente questa ricerca è finanziata nell'ambito
del Sesto Programma Quadro dell'Unione Europea - continua Garaci - e l'importanza
dei risultati raggiunti, oltre a confermare di avere giustamente indirizzato
le nostre risorse, ci stimola a continuare a dedicare energie importanti
in questa direzione". La ricerca, che è stata sostenuta anche
dalla Fondazione Italiana Sclerosi Multipla, non solo avvalora una ipotesi
formulata da molti anni e mai direttamente provata, ma apre una prospettiva
diversa nella quale riconsiderare la strategia di lotta alla malattia.
Prospettive - "Da tempo, infatti - spiega Francesca Aloisi,
coordinatrice della ricerca svolta insieme a Barbara Serafini - si ipotizzava
una correlazione tra infezioni virali e la sclerosi multipla; tuttavia,
abbiamo dimostrato per la prima volta che il virus di Epstein-Barr è
presente nelle placche di demielinizzazione di tutti i casi analizzati e
promuove la risposta infiammatoria responsabile del danno cerebrale Gli
studi epidemiologici precedenti indicavano una possibile associazione tra
agente virale e malattia, ma ciò che oggi emerge è con quale
meccanismo il virus induce la malattia".
Il Meccanismo - Il virus, secondo la ricerca, sarebbe trasportato
nel sistema nervoso centrale dai linfociti B, cellule responsabili della
produzione di anticorpi. "Queste cellule - spiega Aloisi - riescono
ad attraversare la barriera emato-encefalica che circonda e protegge il
tessuto nervoso; una volta penetrati nel sistema nervoso centrale, i linfociti
B infettati si espandono costituendo una riserva occulta di virus. La risposta
infiammatoria cronica responsabile della formazione delle placche di demielinizzazione
e dei deficit neurologici - conclude la ricercatrice - viene generata proprio
nel tentativo, da parte del sistema immunitario, di eliminare il virus dal
sistema nervoso centrale".
Niente Allarmismi - È più chiara, dunque, l'interazione tra
il virus della mononucleosi e la sclerosi multipla, anche se Garaci tiene
a smorzare gli allarmismi: "Gli ammalati di sclerosi hanno il virus
della mononucleosi, magari in forma latente, ma ovviamente questo non vale
per il contrario. E il virus da solo non basta a provocare la sclerosi:
occorre anche una predisposizione dell'individuo, hanno un ruolo importante
i fattori genetici". D'altronde i numeri parlano chiaro: "La
sclerosi multipla copre meno dell'1 per mille, l'infezione da Epstein-Barr
arriva a una diffusione dell'80%. Il virus gioca un ruolo determinante,
ma da solo non basta". La scoperta, conferma il genetista Bruno
Dalla Piccola, presente al convegno dell'ISS (Istituto Superiore di Sanità),
non toglie nulla all'importanza della ricerca sulle staminali: "Questo
studio conferma la patogenesi della malattia. Già si sospettava che
la sclerosi avesse un'origine infettiva, ora abbiamo la prova. Ma le staminali
sono fondamentali per riparare i danni prodotti da queste patologie, sono
loro a dare le massime prospettive nello studio delle malattie rare".
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VIRUS DI EPSTEIN-BARR (EBV) E SCLEROSI MULTIPLA
Dr. Domenico Fiore -- Pubblicazione 1997
Prendo spunto dall'articolo: La geografia della sclerosi (TM, n°
558, 23 aprile 1997, 7).
Autori danesi (1 ) descrivono un cluster SM: otto casi di SM-definita
verificatisi in una popolazione stabile (con bassi movimenti migratori
in entrata o in uscita), raggruppata in 74 alloggi mono-familiari ubicati
in un'area di pochi Km2. Gli ammalati avevano frequentato le stesse scuole
elementari e, poi, gli stessi gruppi Scout; essi avevano tutti anamnesi
familiare e degli insegnanti negativa per SM, anamnesi personale negativa
per mononucleosi infettiva. Gli eventi comuni a questi 8 pazienti, oltre
a dimostrare che nel determinismo dei cluster SM dovrebbero essere implicati
uno o più agenti infettivi specifici, suggerirebbero un modello
eziopatogenetico della SM già proposto dagli stessi Autori.
Per ammalare di SM sarebbe necessario:
- un pre-requisito, costituito dalla infezione inapparente con un "MS
retrovirus";
- un fattore scatenante, costituito dall'infezione inapparente da virus
di Epstein-Barr (EBV);
- una predisposizione genetica, non precisata.
Che il fattore ambientale della SM sia un agente infettivo è universalmente
riconosciuto da anni (2), ma tutti i virus
noti sono stati assolti, quantomeno per insufficienza di prove (3,
4, 5). I ricercatori danesi parlano testualmente di un "MS
retrovirus": le virgolette dicono chiaramente che il loro "virus"
è un "agente non identificato". In realtà, parecchi
anni fa è stato chiamato in causa l'HTLV-1; ma si è concluso
che questo virus non è specifico della SM (3,
4, 5). L'HTLV-1 (6) è molto
diffuso in Asia, in Africa, in Medio Oriente, nell'America centro-meridionale
e nei Caraibi; è particolarmente diffuso in Giappone, dove è
presente in larghe fasce della popolazione sana, mentre è ben noto
che il Giappone è il paese meno colpito da SM nel mondo (2).
Del virus di Epstein-Barr si sa che (7, 8)
tra gli europei, hanno anticorpi sierici anti-EBV il 90 % degli adulti
e un bambino su due all'età di 4 anni; è stato trovato più
volte in culture di linfociti di soggetti sani; la stragrande maggioranza
della prima infezione avviene nell'infanzia, senza malattia apparente;
ha tropismo elettivo solo per i linfociti B; i linfociti-T non hanno recettori
per l'EBV (9, 10); nella mononucleosi infettiva
(che si ha solo se la prima infezione avviene in soggetti adulti) i Linfociti
T-soppressivi/citotossici sono fortemente attivati, ma la loro citotossicità
è rivolta esclusivamente contro i linfociti B che espongono l'antigene
virale EBNA; le complicanze neurologiche della mononucleosi infettiva
sono rare, costituite prevalentemente da paralisi periferiche (soprattutto
dei nervi cranici), guariscono spontaneamente nell'85 % dei casi; in Uganda
(dove la SM è praticamente sconosciuta) il 100% dei bambini di
4 anni (ne sono stati esaminati ben 42 mila) è stato trovato positivo
per anticorpi anti-EBV.
In conclusione, nel modello eziopatogenetico degli Autori danesi rimangono
oscuri, inspiegati e inspiegabili: il fattore ambientale (occorrono addirittura
due agenti infettivi: un pre-requisito ed un fattore scatenante); il fattore
individuale (per gli A.A. danesi ammalano di SM i soggetti geneticamente
predisposti); i meccanismi patogenetici, cui neanche si fa cenno.
---------------------Note bibliografiche:
1. Haahr S: et Altri: Cluster of multiple sclerosis patients
from Danish community. The Lancet 1997; 349: 923.
2. Rosati G.- Granieri E.: Manuale di Neuroepidemiologia Clinica. N I
S editrice. Milano 1990. 143-182.
3. AISM: Sclerosi Multipla in Italia. Genova 1989. 29-31.
4. Marcus M.D.: Nessuna relazione tra anticorpi e malattia. Medical Tribune.
1990. Vol 9. n° 5 : 10.
5. AISM: Doppiù. Notiziario n°7. 1989. 14.
6. La Placa M.: Microbiologia Medica. Esculapio Editore. Bologna 1995.
714-720.
7. Huraux J-M.- Nicolas J-C.- Agut H.: Virologie. Flammarion, Paris 1985.
102-112.
8. Schooley R.T.: Infezioni da EBV. in Harrison: Principi di Medicina
Interna. McGraw-Hill Italia. Milano 1995. 907-012.
9. Brai M.: Recettori cellulari per il complemento. in: Dammacco F.: Immunologia
in Medicina. edi-ermes. Milano 1989. 109.
10. Bach J-F.- Lesavre P.: Immunologia. Marrapese Ed., Roma 1981. 13 Tabella
111.
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Premesso che:
Il virus di Epstein-Barr è un Herpes virus che causa la mononucleosi
infettiva, è associato al linfoma di Burkitt, al carcinoma nasofaringeo
e a sindromi linfoproliferative negli immunodepressi. In Laboratorio si
ha: nella infezione in corso: VCA IgM +++, VCA IgG + - ; nella infezione
recente: VCA IgM + -, VCA IgG +++ ; nella infezione progressiva: VCA IgM
- , VCA IgG +/++. Questo virus è diffuso in tutto il mondo e l'80-90
% della popolazione mondiale risulta sieropositiva.
Nella Sclerosi Multipla
(Fiore D. Neuropathies from Bordetella Pertussis - XXXIII Congress of
the Italian Neurological Society -
Abstracts - Supplement - Vol.23 - September 2002 S11):
G.M.P., 38 anni, viene ricoverato (gennaio.2002) nella Divisione di Malattie
Infettive di uno dei più famosi Ospedali pubblici del Nord Italia
per escludere la eventuale eziologia infettiva di due lesioni demielinizzanti
della sostanza bianca (la prima dimostrata da RMN nel gennaio 2000; la
seconda evidenziata da RMN a dicembre 2001).
Vengono eseguiti i seguenti accertamenti:
Sangue: Titolazione anti citoplasma dei neutrofili (ANCA) assenti;
ricerca antigene aspergillare negativa; ricerca anticorpi anti-Aspergillo
negativa; IgG anti-CMV 5,5; IgM anti-CMV assenti; IgG anti HSV1 e HSV2
assenti; IgM anti-HVS assenti; IgG anti-VCA-EBV 4,0 (negativa <
5,00) ; IgM anti-VCA-EBV assenti; IgG anti-VZV 2,3; IgM anti-VZV assenti;
IgG anti-toxoplasma < 4; IgM anti-toxoplasma assenti; antigene criptococcico
negativo; CMV-IEA negativa; anticorpi anti-Borrelia Burgdorferi assenti;
sierologia per la Lue negativa; anticorpi anti-HIV1/2 assenti; Widal-Wright
negativa.
Esame parassitologico delle feci negativo.
Liquido Cefalo-Rachidiano: aspetto limpido, incolore, albumina
36.3, titolazione globuline IgG 4.23, elementi nucleati < 1; ricerca
DNA virali nel Liquor negativa per HSV1, HSV2, CMV, EBV, HVZ,
HHV6, JCV; esame culturale negativo; ricerca Bande Oligoclonali negativa.
CONCLUSIONE DEGLI INFETTIVOLOGI: gli esami eseguiti durante il ricovero
escludono l'eziologia infettiva.
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Dopo la dimissione, per mio consiglio, il Paziente chiede la ricerca degli
anticorpi (AC) anti-Bordetella Pertussis, non ricercati durante
il ricovero ospedaliero.
Referto dell'O.C. Pesaro: AC anti Bordetella IgG = 11,40 VE (positivo
se maggiore o uguale a 8,00); AC anti Bordetella IgM = 5,18 VE
(nella risposta immune secondaria: positivo se uguale o maggiore di 2,00);
AC anti H.A.Filamentosa IgA = 0,93 D.O. (positivo per infezione
da Bordetella Pertussis in fase-S se uguale o maggiore di 0,30 D.O.);
AC anti H.A.Filamentosa IgG = 0,65 D.O (positivo da 0,60); AC anti
Tossina Pertussica IgA 0,29 D.O.; AC anti Tossina Pertussica IgG 0,30
D.O. Questi valori dimostrano una infezione in atto da Bordetella Pertussis
in fase-S (massima virulenza e contagiosità).
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Rivalutando il ruolo del vecchio vaccino antipertosse
(Bordetelle uccise, quindi solo azione tossinica) nella patogenesi della
Encefalite Allergica Sperimentale (EAS)
Riconoscendo il ruolo degli Astrociti, produttori
o non-produttori di Antigeni-HLA di II classe, nell'insorgenza della EAS
nei Topi: EAS insorge nei Ratti Lewis (Astrociti produttori) non insorge
nei Surmolotti (Astrociti non-produttori)
Ribadendo che Nessuno dei Pazienti SM (oltre settecento
studiati: tutti sono risultati positivi alla ricerca degli anticorpi anti
Bordetella) che abbia seguito correttamente il mio protocollo terapeutico
e profilattico è finito in sedia a rotelle (se non c'era già)
e che questo significa anche che, se il Laboratorio certifica una tossi-infezione
in atto da Bordetella, Medico e Paziente hanno il dovere di combattere
l'infezione, anche quando non conoscano o non vogliano conoscere le azioni
patogene delle Bordetelle e, quindi, la patogenesi della malattia
ai Sostenitori di EBV agente eziologico della SM chiedo:
1. EBV non ha recettori sui Linfociti-T: come può attivarli fino
alla autocitotossicità (la SM è definita: Malattia Demielinizzante)?
2. Il 100 % di 42000 (quarantaduemila) bambini ugandesi di quattro anni
è risultato positivo per anticorpi anti-EBV: come mai in Uganda
la SM non esiste ?
3. Come si spiega il rapporto dei Linfociti-T-suppressor inverso nel sangue
circolante e attorno alle placche SM ?
Concludo chiedendo le seguenti Facili Verifiche:
- Gli anticorpi delle Bande Oligoclonali sono anti EBV o anti Bordetella
Pertussis (ricerca fatta con metodica adeguata e con parametri di riferimento
"corretti")?
- In Pazienti in fase iniziale di SM ricercare anticorpi anti-BB con
metodo adeguato e parametri di riferimento corretti; dopo positività
della ricerca di anticorpi anti Bordetelle, eseguire trattamento antibiotico
specifico (secondo il mio protocollo); vedere se la progressione della
disabilità si arresta nei tempi previsti dal "Recupero Funzionale"
- Nelle "placche SM" sono precipitati molti Complessi Immuni
Circolanti: come costituente antigenico contengono tossine di Bordetelle
o EBV ?
Precisazioni, dettagli e bibliografia alla voce
Sclerosi Multipla - versione integrale 2000
Sclerosi Multipla - Diagnosi Eziologica
Sclerosi Multipla - Caso clinico e conferme
Sclerosi Multipla - EritrocinaR a lungo termine
Sclerosi Multipla - Recupero Funzionale"
in: www.domenicofiore.it
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