Dr. Domenico FIORE V.le Madonna delle Grazie, 17 35028 Piove di Sacco (Padova) |
AZIONI PATOGENE DELLE BORDETELLE In una Bordetella Pertussis tra proteine, acidi nucleici, proteoglicani, lipidi e lipopolisaccaridi si calcola che ci siano più di tremila antigeni (Vierucci A. et Altri: Le vaccinazioni in Pediatria. Editrice C.S.H., Milano, 1993. 113). Rinviando per i riferimenti bibliografici al mio sito web, vediamo le azioni patogene delle principali tossine pertussiche TOSSINA PERTUSSICA (PTx) o Lymphocitosis Promoting Factor (LPF).
La PTx (LPF) promuove linfocitosi, che, in vivo, è dovuta soprattutto a ridistribuzione dei linfociti B e T (soprattutto dei T, che rimangono nel sangue circolante perché il fissarsi del LPF alla loro membrana li rende incapaci di rientrare negli organi linfoidi). La PTx è uno dei più potenti attivatori policlonali aspecifici timo-indipendente che si conosca: induce sui linfociti-B un fortissimo stimolo alla produzione di anticorpi, non solo contro la B. Pertusis, ma anche contro altri agenti infettivi con i quali il soggetto sia venuto precedentemente a contatto (anticorpi anamnestici). La PTx è un potente mitogeno; studiandone in vitro l`effetto, in seconda giornata ed in presenza di "cellule accessorie" (Antigen Presenting Cells) si ha proliferazione linfocitaria, essenzialmente T. L`effetto mitogeno è pari a quello della concanavalina-A (meccanismi e recettori differenti) e può esser prevenuto con siero anti Thy-1. Dal terzo giorno compare una attività citotossica (che può essere inibita da siero anti-LPF) sia verso cellule estranee (allogeniche), che verso cellule proprie (singeniche): è insorta autocitotossicità. Questa autocitotossicità produce la demielinizzazione, caratteristica della SM: i linfociti-T, preliminarmente attivati a livello sistemico dal LPF, nelle placche vengono a contatto con il tessuto nervoso (mielina compresa) e diventano autocitotossici. Non si ha demielinizzazione nelle neuropatie senza placche, perché manca il contatto diretto linfociti-T / mielina, che si stabilisce solo in sede di placca. LIPOPOLISACCARIDE. Il Lipopolisaccaride (LPS): è forte
attivatore policlonale aspecifico timo-indipendente dei linfociti B; innesca
la reazione bi-direzionale tra macrofagi e linfociti T-helper (produzione
di gamma-interferon e Interleuchina-2); esalta l`attività fagocitaria,
microbicida e citocida dei macrofagi; nell'adulto, il suo passaggio protratto
nel sangue induce sintesi prolungata e ciclica di IgM, in associazione
(talvolta in alternativa) alle IgG. TOSSINA DERMONECROTICA-CITOTRACHEALE (TDN-TCT), nota anche come "tossina letale nel topo", produce inibizione di ATPasi Na+ e K+ dipendenti (enzima che regola anche l'apertura dei canali ionici del K+). Nei neuroni, l'ATPasi: fornisce energia alla pompa ionica che trasporta tre ioni Na fuori e due ioni K dentro la cellula; fornisce l'energia per il trasporto di zuccheri e aminoacidi dentro la cellula. La TDN è specificamente tossica per le cellule ciliate (tali sono embriologicamente i neuroepiteli) in cui blocca la sintesi del DNA (meccanismo sconosciuto). Per questa citotossicità sulle cellule delle alte vie respiratorie è chiamata anche "Tossina Citotracheale" (TCT). Questa tossina è un tetrapeptide disaccaride derivato dal peptidoglicano; è identica allo "sleep-promoting factor" isolato dal sistema nervoso dei mammiferi. La TDN-TCT è una esotossina che, non essendo una proteina, non stimola la produzione di anticorpi specifici: ; esplica le sue azioni patogene a livello sistemico, ma soprattutto (non esclusivamente) nelle immediate vicinanze del sito di produzione: provoca forte e prolungata vasocostrizione, che porta fino alla necrosi ischemica del tessuto non più irrorato. Oltre alla caratteristica azione dermonecrotica, la TDN-TCT provoca produzione di ossido nitrico e, anche sperimentalmente, mancata ossificazione dei turbinati per alterazione del metabolismo del calcio e per inibizione degli osteoblasti. "La TDN si libera dalla cellula batterica insieme ad alcune vescicole (visibili al microscopio elettronico) che si formano sulla membrana batterica a spese della medesima". La TDN-TCT non viene prodotta sempre e da tutti i ceppi di Bordetella: per "modulazione antigenica-fenotipica" (carattere genetico ad espressione variabile e reversibile) questa tossina viene prodotta a periodi, solo da alcune generazioni di Bordetelle, non sempre dalle generazioni successive. Questo significa che la TDN-TCT non sarà in causa in tutti i pazienti e non sarà in gioco in tutte le fasi della malattia. FATTORE STROMATO-ADESIVO DI PILLEMER. Si fissa in modo irreversibile agli stromi dei globuli rossi, alla membrana e al citoscheletro dei neurroepiteli; si fissa al glicosfingolipide GM1, che agisce come recettore di superficie e contribuisce al legame della cellula alle altre cellule e al medium extracellulare. Potrebbe spiegare gli anticorpi anti-GM1 della SLA (rivolti contro i glicosfingolipidi di membrana "modificati antigenicamente " dalla presenza del fattore SPA). ADENILATOCICLASI (ADN-c). È una tossina batterica diversa dall'ADN-c delle cellule eucariote (La Placa M.: Microbiologia Medica. Esculapio, 1995. 146-148). Si fissa ai neuroepiteli tramite un recettore di membrana specifico, il GM1. Quando l'ADN-c pertussico si fissa alle cellule eucariote attiva una ADP-ribosil-trasferasi, che, in presenza di Ca++, viene attivata dalla Calmodulina endogena e provoca aumento eccessivo di AMP-ciclico. L'aumento del Calcio intracellulare (indotto dall'AMP-c e dalle reazioni di ADP-ribosilazione) attiva la NO-sintetasi calcio-dipendente con produzione di monossido di azoto. La Bordetella produce anche una seconda ADN-c che, con meccanismo sconosciuto, inibisce la fagocitosi (dimostrato nei neutrofili). EMOLISINA PERTUSSICA (La Placa: 340). È un complesso lipidico (contenente ornitina) dotato di attività emoagglutinante. Dopo la rimozione di una porzione della molecola lipidica (acido esadecanoico), diventa una emolisina (è responsabile dell'alone di emolisi che circonda le colonie pertussiche sviluppate su agar-sangue). Per consentire al Lettore una visione più approfondita (realistica) dei meccanismi biochimici in gioco, segue una riproposizione della fisiologia dei "Recettori legati a Proteine G - Fosfolipasi -
ADP-Ribosilazione I recettori legati a proteine-G attivano o inattivano enzimi legati
alla membrana plasmatica o canali ionici, agendo indirettamente tramite
proteine (le proteine-G) che legano il guanositrifosfato (GTP) e si spengono
da sole idrolizzando il GTP legato. Alcuni recettori legati a proteine-G
attivano o inattivano l'adenilato-ciclasi (ADN-c) alterando così
la concentrazione intracellulare del mediatore AMP-c. Altri attivano una
fosfolipasi C specifica che idrolizza il fosfatidil-inositolo-
bisfosfato (PIP2 ) per generare due mediatori intracellulari: 1) lo inosotolo-trifosfato
(IP3 ) che rilascia Ca++ dal Reticolo Endoplasmico ed aumenta così
la concentrazione di Ca++ nel citosol; 2) il diacilglicerolo che rimane
nella membrana plasmatica e attiva la Chinasi C. L'aumento dell'AMP-c
o del livello di Ca++ influenza le cellule stimolando le Chinasi A e le
Chinasi CaM. Queste Chinasi fosforilano proteine bersaglio specifiche
e ne alterano l'attività. Ciascun tipo di cellula ha una serie
di proteine bersaglio (regolate da questi meccanismi), che permettono
alla cellula di produrre la sua risposta caratteristica a questi mediatori
intracellulari e ampliare enormemente le risposte ai segnali extracellulari.
Normalmente, le risposte mediate da questi recettori sono spente rapidamente
quando il Ligando (segnale extracellulare) viene rimosso: le proteine.G
si autoinattivano idrolizzando il GTP legato; IP3 viene rapidamente defosforilato;
il diacilglicerolo è rapidamente demolito; i nucleotidi ciclici
sono idrolizzati da fosfodiesterasi; Ca++ è rapidamente pompato
fuori dal citosol ; le proteine vengono defosforilate. Se le proteine-G-inibitrici
sono "bloccate" nella loro forma inattiva dalla Tossina Pertussica,
questi processi biochimici, essenziali per la funzionalità e la
sopravvivenza della cellula, sono impossibili e diventano cruciali se
si ricorda che l'Acetilcolina agisce proprio su recettori legati a proteine-G
e a fosfoinositidi. Abbiamo visto che una importante azione della PTx consiste
nella ADP-ribosilazione della Proteina-G-inibitrice. Vediamo qual è
il ruolo fisiopatologico delle ADP-ribosilazioni.
La poli-ADP-ribosilazione è una reazione che comporta,
quindi, un notevole dispendio energetico. Sebbene diversi tipi di proteine
nucleari possano essere modificate dalla PARP, uno dei migliori accettori
del poli(ADPR) è curiosamente l'enzima stesso. La poli-ADP-ribosilazione è coinvolta in vari processi vitali degli organismi:
Conoscendo questi meccanismi di biologia cellulare, torniamo alle tossine pertussiche. Abbiamo visto che la poli-ADP-ribosilazione si svolge in quattro tappe. Vediamone meglio le prime due. La mono-ADP-ribosilazione è catalizzata dalla mono-ADP-ribosil-transferasi (ADPRT). Questo enzima idrolizza il NAD+ in nicotinammide e ADPR, poi trasferisce quest'ultimo alle proteine accettrici, catalizzando in tal modo solo le prime due reazioni della PARP. Mentre l'unico enzima capace di formare polimeri di ADP-ribosio è la PARP, la reazione di mono-ADP-ribosilazione può essere catalizzata da diversi enzimi. Alcuni batteri producono tossine che, una volta entrate nelle cellule bersaglio, catalizzano la reazione di mono-ADP-ribosilazione a carico di proteine di importanza fondamentale per le cellule, con effetti che portano spesso alla morte delle cellule infettate. Queste tossine modificano specificamente un amminoacido presente nelle proteine cellulari (arginina, cisteina, istidina e asparagina). Agiscono in questo modo (ma coinvolgendo proteine-G diverse, quindi con effetti biologici diversi da tossina a tossina) le tossine: colerica, botulinica, pertussica, difterica, dello Pseudomonas aeruginoso, del Bacillus cereus e dello Stafilococco aureo. In tutti i casi, il risultato finale è che le proteine modificate dalla ADP-ribosilazione batterica non possono essere più polimerizzate; viene a mancare la possibilità di riparare i danni al DNA (vedi sopra, la funzione della PARP). La mono-ADP-ribosilazione della proteina-Gi ad opera della tossina pertussica (che fissa una molecola di ADPR a un residuo di cisteina della proteina Gi ) provoca un aumento incontrollato di AMP-c, che, tra le altre funzioni, è deputato alla regolazione dell'osmosi attraverso le membrane. |
Home Page Neuropatie senza Placche Neuropatie con Placche Inizio pagina |
Dr. Domenico Fiore ©1990-2001 Tutti i diritti riservati - È vietata la riproduzione senza il consenso scritto dell'Autore |